Futurismo e Costruttivismo

Futurismo e Costruttivismo

Colpisci i bianchi con il cuneo rosso! E' il titolo di un dipinto di El Lissitzkij del 1919, stampato poi come manifesto, icona della rivoluzione russa e atto di nascita del Costruttivismo. All'indomani della Rivoluzione d'Ottobre gli artisti e i designer costruttivisti si misero al servizio del governo bolscevico, partecipando attivamente alla vita politica e alla educazione del popolo, ideando i materiali da esporre nelle festività pubbliche e nelle parate di strada. Vladimir Mayakovsky aveva scritto: “le strade siano i nostri pennelli, le piazze le nostre tele”. E proprio per strada fece la sua apparizione pubblica questa immagine, a Vitebsk, dove il gruppo Unovis dipingeva i manifesti della propaganda e le facciate dei palazzi, nella prospettiva del motto di Lenin: "Noi, anche ad ogni cuoca insegneremo a dirigere lo stato". Questa immagine però non era nuova. Riprende quella di un manifesto futurista del 1915, Sintesi futurista della guerra: : Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo e Piatti sono fermati durante una manifestazione…

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Abitare è essere ovunque a casa propria

Abitare è essere ovunque a casa propria

C’è una riflessione di Ugo La Pietra che mi ha colpito molto, quando diceva che lui non ha avuto un posto in cui riconoscersi e riconoscere il proprio passato: nato in un paesino del Sud aveva sempre vissuto in città, a Milano. Come se la città non permettesse l’affondare delle radici e forzasse ciascuno a cercare un punto fermo in superficie. Per me è questa la ragione dell’esistenza della gramigna. Ho sempre avuto rispetto e curiosità per quei fili d’erbaccia che si stringevano all’orlo dei marciapiedi, che spuntavano alla base dei muri lungo le strade asfaltate, così comuni nei quartieri alla periferia di una città industriale negli anni Settanta. Un paesaggio che mescolava asfalto e terra, sassi e lastricati, alberi e filo spinato, muretti, cani randagi, escrementi, cemento, pozzanghere. Quel paesaggio nessuno mai lo ha cantato, nessuno mai ci ha visto gran che di speciale. Eppure quel paesaggio era percorso da una umanità straordinariamente vitale, quelli che tornano quando li…

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Life changanyisha – La vita ci mescola

Life changanyisha – La vita ci mescola

Sono tornato dal sud di nessun nord dopo aver visto la regina di Saba e mi rimane una bellissima musica che continua a ripetere "life changanyisha", la vita ci mescola. Sul piccolo palco di legno ci sono un ragazzo nero con la chitarra e un ragazzo bianco con la fisarmonica, in mezzo la bella donna che canta. Ogni tanto cadono gocce di pioggia ma la gente non se ne accorge. Sto in una storia che non ho scritto, la storia che la bella donna racconta con la sua voce, di sua madre per le strade di Damasco, agitando con grazia i suoi monili, è un canto d'amore, semplice e grande come il piacere e la luce, la memoria, l'abbandono. E' una regina senza oro né strascichi né schiavi, una regina che lavora, con l'eleganza che la fatica educa e raffina. . Io sono molto contento e non mi muovo dalla sedia, ogni tanto guardo gli altri seduti come me. Sorridono,…

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