Le strade di San Faustino

Le strade di San Faustino

"Nelle strade di San Faustino / nelle strade del crimine..." dice la canzone che è la sigla e la cifra del film. Stiamo parlando di Brescia. Via San Faustino è la strada che da una delle salite del Castello porta fino a Piazza della Loggia costeggiando il quartiere del Carmine.  Il Carmine dal medioevo fino agli anni Ottanta era stato il quartiere malfamato dei ladri, delle checche e delle puttane ma niente affatto dei criminali. Al Carmine i bambini potevano crescere in strada, gli omosessuali non erano minacciati, le donne menavano i mariti se i mariti alzavano le mani, le porte potevano rimanere aperte, si rubava ma rigorosamente fuori da lì: era un'altra umanità, non proprio a posto ma insomma. Il crimine è un'altra cosa. Già da qui capisci che il film non è un film da guardare e basta, ci devi mettere del tuo, non puoi stare lì a godertelo gratis, devi partecipare, conoscere e capire, proprio come hanno…

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Dalla mia collezione. Carmelo Bene: “Dite loro ch’io non sono”

Dalla mia collezione. Carmelo Bene: “Dite loro ch’io non sono”

Carmelo Bene pubblica nel 1983 Sono apparso alla Madonna (Milano, Longanesi). L'immagine in copertina è una foto di scena del Macbeth, rappresentato al Teatro Lirico di Milano il 4 gennaio 1983. La fotografia è di Cristina Ghergo, figlia di Arturo, che con le sue immagini aveva raccontato la moda e il bel mondo fra gli anni Trenta e i Cinquanta. "V'è una nostalgia delle cose che non ebbero mai un cominciamento". Questo l'incipit, e c'è già tutto: quel che non comincia è l'autobiografia. Con questo libro e Macbeth "l'eroe annientato dal suo stesso progetto", Carmelo Bene dice al mondo che la sua vita è stata triturata (finalmente) dalla macchina attoriale, non gliene resta che quel tanto bastevole a farlo passare per pazzo. Me lo ricordo al Teatro Carcano di Milano nel 1989, durante la sua rivisitazione de La cena delle beffe di Sem Benelli. Insieme a un amico lo avevo aspettato fuori dai camerini, pregando una delle sue numerose e…

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Marinetti e Isou: al di là dell’avanguardia

Marinetti e Isou: al di là dell’avanguardia

. Filippo Tommaso Marinetti muore il 2 dicembre del 1944, poco prima della fine della guerra, e il suo ultimo libro, pubblicato nel genaio 1945 dalla moglie Benedetta, è un’ode alla “Decima Mas”, una delle unità anti-partigiane più spietate, dove rivendica la propria coerenza e la propria poesia “fuori tempo e spazio”, che non cerca scuse per gli errori dell’uomo e del soldato, né si vuole conciliare con la realtà. Comincia l’epoca della ricostruzione. Il primo libro di Isodore Isou viene pubblicato nel 1947: Introduction à une nouvelle poésie et à une nouvelle musique: sarà lui a ispirare il linguaggio e i concetti dell’avanguardia nella seconda metà del secolo, come Marinetti lo era stato nella prima. Va detto che Isou, marxista, leninista e sionista, proustiano, rimbaldiano e dadaista, non avrebbe mai accettato di assimilarsi a nessuno, men che meno al fascista Marinetti, con cui del resto e per altri versi aveva troppo in comune. Bisognava cercare il nuovo ma dopo…

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Dalla mia collezione: Depero, il lago di Como e una scuola

Dalla mia collezione: Depero, il lago di Como e una scuola

Questo disegno di Fortunato Depero si trova in un vecchio "album degli ospiti", uno di quelli in cui si usava lasciare per ricordo due parole, un disegno o una firma dopo una visita. E' il 2 ottobre 1923: a Como, Palazzo Carducci, si svolge una mostra d'arte collettiva, e Depero espone i suoi arazzi in una sala personale. Il palazzo è una scuola, l'Istituto Carducci, fondato dall'ingegnere napoletano Enrico Musa. Enrico Musa era molto amico di Mario Radice il pittore astrattista, che insieme ai suoi compagni fraternizzava con i razionalisti del Gruppo 7: astrattisti e razionalisti riuniti intorno alla milanese Galleria del Milione, proprio lì' sul lago di Como negli anni Trenta avrebbero rivoluzionato l'architettura e l'arte decorativa. Mario Radice lo ricorda affettuosamente: "Enrico Musa è stato uno dei personaggi più importanti di Como, proprio perché ha fondato l'Istituto «Carducci», che è un istituto di scuole serali in cui si insegnano quasi tutte le discipline... L'ingegner Musa ha progettato e…

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