EROTICA FUTURISTA 8. Amore ossessione

EROTICA FUTURISTA 8. Amore ossessione

Firenze nel 1917 era seconda solo a Milano in fatto di avanguardia. C'era stata Lacerba con Papini, Soffici, Tavolato, Palazzeschi e altri, poi però Palazzeschi con tutto il garbo e l'amicizia per Marinetti si era disingaggiato dal movimento, e poi la guerra aveva fatto il resto, ciascuno per la sua strada. Però nel giugno 1916 esce il primo numero de L'ITALIA FUTURISTA, diretta inizialmente da Bruno Corra, Emilio Settimelli, a cui seguiranno Arnaldo Ginna e Primo Conti, e durerà fino al febbraio del 1918. E' un gruppo di giovani strani, fra cui Maria Ginanni, Rosa Rosà, Mario Carli e Antonio Bruno, catanese che a Firenze stava vivendo una ossessionata storia d'amore. Un anno e mezzo di sperimentazione tipografica, accese discussioni sull'arte d'avanguardia, sedute spiritiche, ricerca di uno stile di vita diverso, che sono perfettamente sintetizzati nella serie di libri prodotti in quel periodo all'insegna delle Edizioni dell'Italia Futurista. Fra questi c'è Fuochi di Bengala di Antonio Bruno, che non è…

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EROTICA FUTURISTA 7: Abbasso il Tango e Parsifal

EROTICA FUTURISTA 7: Abbasso il Tango e Parsifal

. Il tema della brutalità e della violenza in amore, già scandalosamente sviluppato da Valentine de Saint-Pont, viene ripreso da Marinetti nel suo manifesto Abbasso il tango e Parsifal (1914), uscito contemporaneamente in versione italiana e francese in volantino e in italiano sulla rivista Lacerba il 15 gennaio 1914. Il bersaglio sono i salotti dell'aristocrazia intellettuale, gli snob un po' decadenti e schizzinosi, indifferenti all'avvicinarsi del conflitto mondiale ma prontissimi a indignarsi se Marinetti esclama: "Possedere una donna non è strofinarsi contro di essa, ma penetrarla". Detto così pare la frase di uno che a letto non sappia nemmeno da che parte cominciare. In realtà è una provocazione che costringe a riflettere sulla natura del sesso: possedere, prendere piacere da una donna è un impegno e non un gioco da nulla, penetrare la donna è entrare in lei nel suo modo di essere e di sentire: decidersi, scegliere, senza esitazioni, con coraggio e passione, disposti a una avventura come a…

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Fortunato Depero Arte Vita

Fortunato Depero Arte Vita

  Il libro invidiato da Kurt Schwitters, quello che meglio rappresenta la rivoluzione tipografica moderna oblungo com’è coi suoi bulloni non sta in uno scaffale. Lo si dovrebbe posare su un cuscino, uno di quelli coloratissimi che Depero disegnava per la sua casa d’arte. Pubblicato nel 1927 in collaborazione con l’amico Fedele Azari, Depero futurista “libro-macchina imbullonato” è il fulcro di una raccolta di libri, immagini e documenti originali in cui Depero è protagonista. Il catalogo di questa raccolta, bullonato pure lui, lo presenteremo dal 15 al 17 marzo a Milano, Palazzo dei Giureconsulti, in occasione della mostra Libri antichi e di pregio a Milano, organizzata dall'ALAI Associazione Librai Antiquari d'Italia: saremo allo stand n. 38, ad accogliere gli amici e tutti coloro che avran voglia di farci visita. C’è per esempio una cartolina con timbro postale del 17 luglio 1915 che Depero spedisce dal Cadore, ritoccata a mano con elementi dinamici: trenta chilometri di marcia per arrivare al fronte…

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EROTICA FUTURISTA 6: Contro la morale sessuale

EROTICA FUTURISTA 6: Contro la morale sessuale

Il Manifesto futurista della Lussuria di Valentine de Saint-Pont (vedi EROTICA FUTURISTA 5: http://www.arengario.it/?p=183) aveva suscitato scandalo perché per la prima volta una donna rivendicava il diritto al sesso su un piano di assoluta uguaglianza rispetto al maschio, altro che i salottini delle suffragette. Non era una lotta sul piano astratto del diritto ma della vita quotidiana, del privato che doveva essere cambiato prima del pubblico, una conquista rivoluzionaria che sarà degli anni '70, quando le donne forti di questa coscienza distruggeranno addirittura un partito, Lotta Continua, nel secondo congresso dell'autunno 1976.  Italo Tavolato, che non si considerava futurista ma che appartiene al mondo complesso dell'avanguardia internazionale, quella che per dire si ritrovava a Capri nella casa di Gilbert Clavel, aperta a tutti i gusti in fatto di droghe e di sesso, Tavolato dicevo, scrive un articolo entusiasta: Glossa sopra il manifesto futurista della Lussuria, pubblicato sulla rivista LACERBA, Anno I n. 6, 15 marzo 1913. Partendo dal manifesto di…

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Dal Museo archeoideologico: arte e sindrome di Down

Dal Museo archeoideologico: arte e sindrome di Down

L'8 giugno 1972, all'inaugurazione della Biennale veneziana, Gino De Dominicis espone tre oggetti sotto il titolo Seconda soluzione di immortalità (l'universo è immobile). Sono tre opere già esibite precedentemente: il Cubo invisibile (1967), rappresentato da un quadrato disegnato per terra; la Palla di gomma (caduta da 2 metri) nell'attimo immediatamente precedente il rimbalzo (1968) e una pietra Attesa di un casuale movimento molecolare generale in una sola direzione, tale da generare un movimento spontaneo della pietra.  Paolo Rosa, un giovane Down, osserva i tre oggetti seduto su una sedia, di fronte agli spettatori. Dalla sua persona emanano calma e serenità. Non è turbato dal pubblico. La relazione fra i tre oggetti è per lui sullo stesso piano della vita quotidiana: ha sperimentato fin dall'infanzia l'essere gettato nella vita, in un mondo fatto non a sua misura, e in quel disagio ha costruito la sua compostezza. Il pubblico osserva e si chiede «Che cosa vuol dire?». Dopo due ore la polizia…

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