EROTICA FUTURISTA 21: Marvana o della vanità d’amore
Nel 1927 Mario Carli pubblica una riedizione del suo antiromanzo Retroscena (1915) riveduta e molto ampliata con il titolo di Marvana. Mistero d’amore (Milano, Alpes, 1927). Dandy, teppista, ardito, legionario fiumano, Carli aveva fatto e faceva della sua vita un romanzo: tanto più facilmente poteva permettersi di seppellire la letteratura insieme all’amore sentimental-borghese: “Fra poco di questo vecchio mondo sentimentale non ci sarà più nemmeno il ricordo, e solo qualche incancrenito professore di Università verrà a ficcare i suoi occhiali affumicati fra le macerie di questa rovina... Uomo dell’avvenire, io sono passato stasera distrattamente in questo avanzo di passato, e ho sentito il mio cuore stringersi di rammarico. Che forse tornerei a questi amori? No; è, credo, la pietà per tutto ciò che muore e che deve morire... Vecchie dame, stucchi sbiaditi, poltrone crollanti, fiori secchi... nell’uscire da questo salotto dove ormai le candele sono quasi tutte distrutte, posso ben concedervi un sospiro, uno solo, e andarmene poi, io uomo…