I metroposter di Renato Curcio e Pablo Echaurren
C’era una volta un onesto editore che stava facendo bancarotta a causa di una bolletta telefonica... Era l’epoca dei primi numeri 999 erotici e qualcuno che stava lì non seppe resistere alla tentazione. La bolletta arrivò implacabile ed era una cifra milionaria insostenibile (allora eran lire). L’editore riuscì a onorare il debito: un libraio antiquario pagò tutto quel che c’era da pagare ed ebbe in cambio le tavole originali dei metroposter realizzati da Renato Curcio e Pablo Echaurren, e alcune serie a stampa, da loro firmati pazientemente uno per uno a garanzia. Poster che avevano tappezzato la metropolitana di Roma tra il 1994 e il 1995, attacchinati in lunghe file da ragazze e ragazzi ed erano il reportage di uno che dopo non so quanti anni, e senza aver ammazzato nessuno, poteva uscire dal carcere a respirare l'aria della libertà. Poter ascoltare e parlare con tante persone diverse: quanto sia bello e importante può capirlo solo chi è rimasto chiuso…