Colloqui con Tano D’Amico

Colloqui con Tano D’Amico

Tano l'ho conosciuto nel 2007. Bruno e io avevamo pubblicato in marzo Dopo Marx aprile, il catalogo sul Movimento '77 e più o meno in quel periodo RAI 3 voleva attuare una serie di 12 puntate sullo stesso argomento. Il programma prevedeva l'invito di vari protagonisti dall'allora ministro Francesco Cossiga a Franco Berardi (Bifo) a Pablo Echaurren e altri. Conduttore avrebbe dovuto essere Claudio Sabelli Fioretti insieme a Tano D'Amico. Volevano delle immagini da pubblicare come sfondo e io chiesi in cambio il numero di telefono di Tano. Desideravo conoscere Tano non per le sue foto ma per le parole che aveva scritto sul Movimento, queste in particolare: “Quando un omosessuale bandiva una festa, cioè invitava tutti quanti, cinquantamila persone, sessantamila persone, ad una festa sui prati di Montalto di Castro, ad esempio, si andava tutti e c’era spazio per tutti, ma non solo per i giovani e per i belli. C’era spazio anche per i portatori di handicap, perché…

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La collana “Idearii” di Gio Ponti

La collana “Idearii” di Gio Ponti

. "Noi non vi vendiamo carta, copertine, sovracopertine, fasce, cellofane, risguardi, frontispizi, margini, colori, ecc., noi vi vendiamo idee". E' questo lo slogan che compare a caratteri cubitali sul retro di copertina di un opuscolo: Politica dell'architettura firmato con lo pseudonimo "Archias" e stampato a Milano per Garzanti nel dicembre 1944. Ne trovammo una copia per la prima volta nel 1995, fra i libri della biblioteca di Libero de Libero, e quello slogan obbligava a leggerselo d'un fiato. Chiunque fosse quell'Archias non era uno sprovveduto, ne sapeva eccome: impressionante era l'anticipazione di quel che sarebbe avvenuto dopo nell'architettura, attraverso l'esperienza della ricostruzione fino al boom economico, e poi dopo all'architettura radicale degli anni Sessanta e Settanta: "L'architettura moderna insegna un'altra cosa: che dobbiamo attrezzare l'uomo, la sua vita, la sua cultura, la sua civiltà, la sua moralità. Dobbiamo profetare l'uomo, l'uomo civile, l'UOMO" (pag. 24). .Chi era Archias? L'attribuzione a Gio Ponti di questo opuscolo, da noi subito ipotizzata (L'Arengario…

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Gino De Dominicis: disabilità, manipolazione e perbenismo

Gino De Dominicis: disabilità, manipolazione e perbenismo

Tre anni fa pubblicavo su questo blog un breve articolo a commento dell'opera Seconda soluzione d'immortalità di Gino De Dominicis: Che cosa vuol dire? Brevemente: L’8 giugno 1972, all’inaugurazione della XXXVI Biennale veneziana, Gino De Dominicis espone tre oggetti sotto il titolo Seconda soluzione di immortalità (l’universo è immobile). Sono tre opere già esposte precedentemente: il Cubo invisibile (1967), rappresentato da un quadrato disegnato per terra; la Palla di gomma (caduta da 2 metri) nell’attimo immediatamente precedente il rimbalzo (1968) e una pietra Attesa di un casuale movimento molecolare generale in una sola direzione, tale da generare un movimento spontaneo della pietra. Paolo Rosa, un giovane Down, osserva i tre oggetti seduto su una sedia, di fronte agli spettatori. E’ subito scandalo, e nei giorni successivi al posto di Paolo c’è una bambina. Questo non ferma la Procura di Venezia: la sala viene definitivamente chiusa e l’artista viene accusato di sottrazione di incapace. Verrà assolto “perché il fatto non sussiste” soltanto…

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