THAYAHT
[Ernesto Michaelles] (Firenze 1893 - Pietrasanta 1959)
Campagna nazionale per il cappello di paglia. Sotto l’egida della Federazione Fascista Fiorentina - Per il sole e contro il sole - Cappelli di Paglia per città - Cappelli di paglia per spiaggia - Cappelli di paglia per tutti gli sports
Luogo: (Firenze)
Editore: Gruppo Nazionale Fascista della Paglia - Confederazione Generale Fascista dell'Industria Italiana - Federazione Nazionale Fascista dell'Industria del Cappello
Stampatore: Stamperia G. Giannini - Firenze
Anno: s.d. [maggio/giugno 1928]
Legatura: foglio pieghevole a 6 facciate impresso al recto e al verso
Dimensioni: 30,7x23 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: copertina illustrata con un disegno a mezza tinta di Thayaht, 3 altri disegni n.t.: uno a mezza tinta di Ram e due al tratto di Thayaht («Lo storico Straw-cocktail» e un finalino; 6 immagini fotografiche di cappelli in bianco e nero disegnati da Thayaht. Stampa in seppia e giallo su fondo crema. Design e impaginazione di Thayaht. Lievi macchie di ossidazione ai margini della copertina. Edizione originale.
Bibliografia: Pablo Echaurren, «Futurcollezionismo», Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2002; pag. 148
Prezzo: € 1500ORDINA / ORDER
«La sua mania [di Thayaht] per i berretti si tradusse in un accorato appello all'uso del cappello, uno strippo che sarebbe piaciuto al Cappellaio Matto e che produsse un pieghevole altamente pregevole per gli accaniti collezionisti alleprati & colpiti da thayahttite con la coda di paglia di Firenze per aver dissipato, scialacquato, entropizzato, interi castelli finanziari in un paio di effimeri foglietti. Ma vi assicuro che ne vale la pena. Oh sì che la vale. O la vale o la spacca»" (Pablo Echaurren, «Futurcollezionismo», Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2002; pag. 148).

“Noi non crediamo che un cappello debba essere LEGGERO; - Noi non crediamo che un cappello debba essere PRATICO; - Noi non crediamo che debba essere RESISTENTE. - Un cappello comincia ESISTERE quando noin se ne può discutere L'ELEGANZA. - UN CAPPELLO DEVE ESSERE DI MODA! - Sotto il sole d’Italia, quest’anno, nessuno discute più: il Cappello di Paglia è di moda. Gli eleganti hanno detto che LO VOGLIONO portare, hanno imposto i loro tipi. I cappellai hanno chinato la testa. I giornali parlano della Campagna per il Cappello di Paglia? «Ci fanno ridere», dissero alcuni “leaders” italiani della moda maschile. Al colloquio storico erano presenti un grande sarto romano (faremo i nomi, faremo i nomi), un cappellaio permaloso, e un disegnatore di stoffe della più gran casa londinese di taglio (italiano però). Questo nucleo di gente selezionata, strinse a Roma, al bar Ambasciatori, un patto interessante: nacquero così insieme, la moda intensiva del Cappello di Paglia 1928 e lo STRAW-COCKTAIL (che si beve senza paglia)” (pag. 2)