MARAINI Dacia
(Fiesole, 1936)
SAMPERI Salvatore
(Padova 1944 - Roma 2009)
Cuore di mamma
Luogo: Milano
Editore: Forum Editoriale, "Non Regolari"
Stampatore: Ranzani & Aglieri - Milano
Anno: 1969 (febbraio)
Legatura: brossura, sovraccopertina
Dimensioni: 20x11,8 cm.
Pagine: pp. 138 (2)
Descrizione: copertina illustrata a colori che riprende un fotogramma tratto dal film, vari fotogrammi in bianco e nero riprodotti n.t. Con una nota finale di Goffredo Fofi. Sceneggiatura completa del film (1969). Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 60ORDINA / ORDER
Film diretto da Salvatore Samperi, soggetto di Salvatore Samperi e Sergio Bazzini, sceneggiatura di Salvatore Samperi e Dacia Maraini. Fra gli interpreti: Carla Gravina, Philippe Leroy, Paolo Graziosi. Musiche di Ennio Morricone.

Trama: Lorenza Garroni, separata dal marito, l'industriale farmaceutico Franti, ha tre figli. La sua vita si dipana in modo apatico: ella non reagisce, manca di vitalità, tanto da accettare uno strano rapporto con sua cognata. Intanto il maggiore dei figli, - che fra le altre cose si diverte a disegnare con una punta rovente i glutei di una domestica, - d'accordo con la sorellina uccide il fratello minore Sebastiano annegandolo; in seguito costringe l'anziana governante a denudarsi se non vuole morire soffocata dentro un armadio, e infine uccide anche la sorellina asfissiandola con il gas. Lorenza, intanto, è entrata a far parte di un acceso gruppo di contestatori, che tramite la violenza vogliono destare dal letargo il proletariato, organizzando attentati contro il sistema borghese. Il figlio cerca ora di incriminare la madre tramite spezzoni di dialogo, da lui genialmente registrati e montati, insieme a un quaderno di appunti, accusandola della morte del suoi fratellini. Questa volta la madre reagisce, provocando la morte del figlio, che salta in aria con un razzo da lui stesso costruito. A questo punto Lorenza si mette a preparare gli esplosivi che serviranno per la causa che ha abbracciato. Fatta saltare la fabbrica del marito, soddisfatta ne gode lo spettacolo ripromettendosi di compiere tanti altri simili atti.