LOTTA CONTINUA Giornale Quotidiano
(Roma 1972 - Roma 1982)
Lotta Continua - Anno VI n. 100. Ancora arresti contro i compagni di Francesco
Luogo: Roma
Editore: N. D.
Stampatore: Tipografia 15 giugno - Roma
Anno: 7 maggio 1977
Legatura: N. D.
Dimensioni: 1 fascicolo 43x29 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: 1 vignetta in prima pagina: «E' saltato il processo Lockheed», paginone centrale: Carlo Buldrini, «In questo fuoco bruceranno tutti i ricchi – Con archi, frecce, lance e bastoni i contadini di Naxalbari iniziarono nel 1967 la riforma agraria», documentazione sui naxaliti; alcune immagini fotografiche in bianco e nero n.t.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 80ORDINA / ORDER
Fra gli altri articoli: Vincenzo Zeno: «Destabilizziamo il compromesso storico (ce lo dice l'Unità)»; Enzo D'Arcangelo, «Roma: dopo la spaccatura, il ritorno dei partiti. E' proprio inevitabile?»; Erri [De Luca] riveduto e corretto da Bronson «Contributo per l'assemblea romana di lunedì – Su un movimento di massa e le sue smorfie»; A/traverso: «Dal lirico all'epico (evitando il tragico)», con due vignette di Tullio Pericoli e Pablo Echaurren; Anonimo, «Arrestato il compagno Diego Benecchi. Mandato di cattura contro Bruno Giorgini. Una nuova infame provocazione contro il movimento degli studenti e la nostra organizzazione, mentre è ancora costretto alla latitanza il compagno Bifo. Il pretesto per l'incriminazione: gli interventi in una assemblea studentesca il giorno dell'assassinio di Lorusso. Per mesi l'Unità ha condotto una ignobile campagna contro Diego e Bruno. Corteo di protesta sotto le carceri»; «Un manifesto» con una immagine fotografica che ritrae il manifesto in cui si chiede l'arresto dell'assassino di Francesco Lorusso.
“Questo movimento è violento perché oggi in Italia non ci sono sbocchi vincenti, non c'è nessuna possibilità di svolta politica generale, non c'è nessuna prospetiva credibile che immetta nel circuito della canalizzazione politica le forze e le speranze di questo immenso fenomeno di massa. E' violento perché non può avere né tattica né linea politica. Una linea politica è un tracciato che indica le tappe, le fasi per una svolta generale; noi stessi dal 20 giugno [1976] non ne abbiamo più una [...] perché è venuto meno il presupposto di ogni linea politica rivoluzionaria in Italia: la rottura, la sconfitta della DC e del suo sistema di potere” (Erri De Luca, pag. 8).
“Questo movimento è violento perché oggi in Italia non ci sono sbocchi vincenti, non c'è nessuna possibilità di svolta politica generale, non c'è nessuna prospetiva credibile che immetta nel circuito della canalizzazione politica le forze e le speranze di questo immenso fenomeno di massa. E' violento perché non può avere né tattica né linea politica. Una linea politica è un tracciato che indica le tappe, le fasi per una svolta generale; noi stessi dal 20 giugno [1976] non ne abbiamo più una [...] perché è venuto meno il presupposto di ogni linea politica rivoluzionaria in Italia: la rottura, la sconfitta della DC e del suo sistema di potere” (Erri De Luca, pag. 8).