WARHOL Andy
[Andrew Warhola] (Pittsburgh 1928 - New York 1987)
MORRISSEY Paul
(New York 1938)
Trash [Joe sta per iniettarsi la droga]
Luogo: (New York)
Editore: N. D.
Stampatore: N. D.
Anno: s.d. [ottobre 1970]
Legatura: N. D.
Dimensioni: 23,7x30,8 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: fotografia originale a colori che ritrae Joe Dallesandro nell'atto di iniettarsi la droga, scena tratta dal film «Trash». Vintage.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 1200ORDINA / ORDER
Il film «Trash», prodotto da Andy Warhol per la regia (oltre alla sceneggiatura, alla trama e alla fotografia) di Paul Morrissey, fa parte della trilogia «Flesh», «Trash» e «Heat», girata poco prima di lasciare la Factory, che consacrò Morrissey come autore di culto nel cinema indipendente. Il film venne girato nel corso di otto sabati pomeriggio e, uscito il 5 ottobre 1970, fu presentato nella Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes nel 1971. Nell'edizione italiana il doppiaggio, curato da Pier Paolo Pasolini, fece uso di voci che non avevano mai seguito corsi di dizione.
Joe Dallesandro, con alle spalle un'infanzia e un'adolescenza difficili, passato attraverso l'esperienza della droga e della delinquenza, bisessuale dichiarato, fu il primo autentico "sex symbol" maschile nella storia del cinema e tra i maggiori interpreti della la filosofia artistica di Warhol: anche un giovane prostituto tossicodipendente può diventare una superstar mondiale semplicemente recitando la parte del giovane prostituto tossicodipendente.
Trama. In un lurido stanzone convivono in modo tempestoso la transgender Olly (Holly Woodlawn), volitiva e viziosa, e Joe (Joe Dallesandro), tossicomane e impotente. Fra insulti e riconciliazioni, ognuno dei due accetta o cerca ogni possibile avventura. In una di queste Joe si trova nella casa di due giovani coniugi che vogliono coinvolgerlo in un orgia e lo assistono mentre si droga. Joe si sente male: per paura che muoia nella loro casa, i due lo gettano in strada nudo come si trova. Olly vede nella gravidanza della sorella Diane (Diane Podel) la soluzione ai loro problemi e la possibilità di far disintossicare Joe: Ottenendo la tutela del bambino potrà avere un ricco sussidio. Ma il funzionario comunale, che è un maniaco feticista, non riuscendo a farsi vendere le scarpe di Olly, le rifiuta il sussidio. I due giovani allora, proprio nel momento in cui sono abbandonati come rifiuti tra i rifiuti, ritrovano una scintilla di dignità e decidono di aiutarsi a sopravvivere in qualche modo: "Non vuol dire che una cosa è un rifiuto solo perché l'hanno buttata fra i rifiuti".
Joe Dallesandro, con alle spalle un'infanzia e un'adolescenza difficili, passato attraverso l'esperienza della droga e della delinquenza, bisessuale dichiarato, fu il primo autentico "sex symbol" maschile nella storia del cinema e tra i maggiori interpreti della la filosofia artistica di Warhol: anche un giovane prostituto tossicodipendente può diventare una superstar mondiale semplicemente recitando la parte del giovane prostituto tossicodipendente.
Trama. In un lurido stanzone convivono in modo tempestoso la transgender Olly (Holly Woodlawn), volitiva e viziosa, e Joe (Joe Dallesandro), tossicomane e impotente. Fra insulti e riconciliazioni, ognuno dei due accetta o cerca ogni possibile avventura. In una di queste Joe si trova nella casa di due giovani coniugi che vogliono coinvolgerlo in un orgia e lo assistono mentre si droga. Joe si sente male: per paura che muoia nella loro casa, i due lo gettano in strada nudo come si trova. Olly vede nella gravidanza della sorella Diane (Diane Podel) la soluzione ai loro problemi e la possibilità di far disintossicare Joe: Ottenendo la tutela del bambino potrà avere un ricco sussidio. Ma il funzionario comunale, che è un maniaco feticista, non riuscendo a farsi vendere le scarpe di Olly, le rifiuta il sussidio. I due giovani allora, proprio nel momento in cui sono abbandonati come rifiuti tra i rifiuti, ritrovano una scintilla di dignità e decidono di aiutarsi a sopravvivere in qualche modo: "Non vuol dire che una cosa è un rifiuto solo perché l'hanno buttata fra i rifiuti".