CAVELLINI Guglielmo Achille
[pseud. GAC] (Brescia 1914 - Brescia 1990)
Venezia Palazzo Ducale - Cavellini 1914-2014 - 7 settembre - 27 ottobre [autoadesivo]
Luogo: (Brescia)
Editore: edizione a cura dell'autore
Stampatore: N. D.
Anno: s.d. [settembre 1975]
Legatura: autoadesivo rotondo
Dimensioni: 10,4x10,4 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: titolo nero e bianco impresso su fondo tricolore verde, bianco e rosso. L'adesivo è la riproduzione dell'opera del 1974, colori acrilici su tela 100x100 cm. della serie «Autostoricizzazione». Il simbolo che sintetizza l'opera artistica di GAC, creato per il circuito di mail-art a partire dal 1975. Edizione originale.
Bibliografia: Immagine pubblicata in: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Edizioni Nuovi Strumenti, 1993: sez. «Tavole» e «Francobolli, adesivi e cartoline»
Prezzo: € 80ORDINA / ORDER
“Martedì 9 settembre 1975. Sono arrivati gli adesivi che avevo fatto confezionare, sono rotondi, misurano 10 centimetri di diametro, a tre colori, bianco-rosso-verde, con le scritte «Venezia, Palazzo Ducale - Cavellini 1914-2014 - 7 settembre, 27 ottobre». Sono meravigliosi, stimolanti. Quasi ogni mattina passo davanti alla sede della ormai smobilitata Galleria d’Arte Moderna della mia città e proprio non ho resistitio alla tentazione di incollare sopra la porticina d’ingresso il primo adesivo. Li spedirò dovunque, ogni volta che se ne presenterà l’occasione. I primi li ho spediti ad artisti canadesi, di Vancouver, Opal e Ellen Nations” (Guglielmo Achille Cavellini, «Diario di Guglielmo Achille Cavellini 1975», s.l., Johannes Gutenberg Editor, 1979; pag. 31).
"L'idea di autocelebrazione è sempre più centrale; così l'idea del centenario prende forma in nuove immagini in cui GAC riproduce le facciate di numerosi palazzi pubblici che saranno sede della celebrazione della sua opera e della sua figura di artista. La più celebre è forse quella del «Palazzo Ducale a Venezia», da cui pende un drappo, come si usa per un certo tipo di esposizione importante e retrospettiva, che contiene la scritta «Cavellini 1914 - 2014» ormai divenuta un suo simbolo. [...] L'opera epistolare continua parallela alla realizzazione di questi lavori, così GAC si dota di strumenti che diverranno funzionali a questa attività. Nasce un elemento importante e che sarà segno distintivo di riconoscimento di GAC e della sua opera: un piccolo adesivo rotondo, sticker pubblicitario, che riproduce il tricolore italiano con l'epigrafe «Cavellini 1914 - 2014» e l'identificazione di una mostra celebrativa al Palazzo Ducale di Venezia nel periodo 7 settembre 27 ottobre. E' un'intuizione geniale che farà proliferare GAC e la sua opera nel mondo. Suoi fans in seguito useranno questo adesivo per tappezzare interi quartieri di Los Angeles e di New York. Venezia, in occasione di una Biennale [1982], verrà quasi ricoperta da questa «cellula» che contiene in sintesi tutto il suo lavoro. Numerose azioni avranno per soggetto questo adesivo, con il quale GAC ricoprirà interamente il proprio corpo e molti oggetti con un processo di appropriazione incessante e totale" (Piero Cavellini, «La storia di GAC. Appunti a margine della Vita di un Genio», in: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Edizioni Nuovi Strumenti, 1993).
"Finalmente, un giorno, arrivarono festosi, nella mia casa, gli adesivi rotondi: dieci centimetri di diametro, a tre colori, bianco-rosso-verde, con le scritte «Venezia, Palazzo Ducale - Cavellini 1914-2014 - 7 settembre, 27 ottobre». Questi stampati divennero presto un'arma diabolica. Un famoso artista americano fluxus [Ken Friedman], un giorno scrisse: «Quei maledetti adesivi di Cavellini, che sono incollati in tutte le parti del mondo». Da quel giorno, in ogni mia spedizione postale, non dimenticai di unire un buon numero di questi adesivi. Col tempo venni a sapere che ero diventato l'artista più chiacchierato. Però qualcuno aveva già intuito che poteva trattarsi di una cosa seria. Gli artisti italiani si arrabbiavano nel ricevere i miei cataloghi. Lentamente ero arrivato nel mio intento: sradicare il preconcetto del collezionista-pittore" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 41).
"Non avevo mai fatto la conta degli adesivi che avevo inviato per il mondo. Erano passati otto anni da quando mi ra venuta in mente l'idea di realizzarli. Aderivano «maledettamente», come disse [Ken] Friedman. I colori serigrafici non venivano alterati né dal sole né dalla pioggia. Un elogio a Lauro Scarazzati, di Abbiategrasso, il mio fornitore. [...] Qualcuno un giorno mi disse, a proposito dei miei adesivi, «Il mondo sta diventando una enorme galleria d'arte dedicata a Cavellini»" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 120).
"L'idea di autocelebrazione è sempre più centrale; così l'idea del centenario prende forma in nuove immagini in cui GAC riproduce le facciate di numerosi palazzi pubblici che saranno sede della celebrazione della sua opera e della sua figura di artista. La più celebre è forse quella del «Palazzo Ducale a Venezia», da cui pende un drappo, come si usa per un certo tipo di esposizione importante e retrospettiva, che contiene la scritta «Cavellini 1914 - 2014» ormai divenuta un suo simbolo. [...] L'opera epistolare continua parallela alla realizzazione di questi lavori, così GAC si dota di strumenti che diverranno funzionali a questa attività. Nasce un elemento importante e che sarà segno distintivo di riconoscimento di GAC e della sua opera: un piccolo adesivo rotondo, sticker pubblicitario, che riproduce il tricolore italiano con l'epigrafe «Cavellini 1914 - 2014» e l'identificazione di una mostra celebrativa al Palazzo Ducale di Venezia nel periodo 7 settembre 27 ottobre. E' un'intuizione geniale che farà proliferare GAC e la sua opera nel mondo. Suoi fans in seguito useranno questo adesivo per tappezzare interi quartieri di Los Angeles e di New York. Venezia, in occasione di una Biennale [1982], verrà quasi ricoperta da questa «cellula» che contiene in sintesi tutto il suo lavoro. Numerose azioni avranno per soggetto questo adesivo, con il quale GAC ricoprirà interamente il proprio corpo e molti oggetti con un processo di appropriazione incessante e totale" (Piero Cavellini, «La storia di GAC. Appunti a margine della Vita di un Genio», in: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Edizioni Nuovi Strumenti, 1993).
"Finalmente, un giorno, arrivarono festosi, nella mia casa, gli adesivi rotondi: dieci centimetri di diametro, a tre colori, bianco-rosso-verde, con le scritte «Venezia, Palazzo Ducale - Cavellini 1914-2014 - 7 settembre, 27 ottobre». Questi stampati divennero presto un'arma diabolica. Un famoso artista americano fluxus [Ken Friedman], un giorno scrisse: «Quei maledetti adesivi di Cavellini, che sono incollati in tutte le parti del mondo». Da quel giorno, in ogni mia spedizione postale, non dimenticai di unire un buon numero di questi adesivi. Col tempo venni a sapere che ero diventato l'artista più chiacchierato. Però qualcuno aveva già intuito che poteva trattarsi di una cosa seria. Gli artisti italiani si arrabbiavano nel ricevere i miei cataloghi. Lentamente ero arrivato nel mio intento: sradicare il preconcetto del collezionista-pittore" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 41).
"Non avevo mai fatto la conta degli adesivi che avevo inviato per il mondo. Erano passati otto anni da quando mi ra venuta in mente l'idea di realizzarli. Aderivano «maledettamente», come disse [Ken] Friedman. I colori serigrafici non venivano alterati né dal sole né dalla pioggia. Un elogio a Lauro Scarazzati, di Abbiategrasso, il mio fornitore. [...] Qualcuno un giorno mi disse, a proposito dei miei adesivi, «Il mondo sta diventando una enorme galleria d'arte dedicata a Cavellini»" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 120).