CAVELLINI Guglielmo Achille
[pseud. GAC] (Brescia 1914 - Brescia 1990)
Serie artisti anomali nn. 1-7 [serie completa]
Luogo: Brescia
Editore: Guglielmo Achille Cavellini
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1986 [ma marzo 1987]
Legatura: N. D.
Dimensioni: 7 cartoline postali 11,7x15 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: 7 cartoline a colori non viaggiate. Serie completa. Edizione originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 120ORDINA / ORDER
Le 7 cartoline della serie sono state pubblicate anche in un piccolo portfolio 15,5x12 cm., come nona e ultima "mostra a domicilio" dell'artista.
"Nel 1987 ho realizzato una nuova «mostra a domicilio». Numerose spedizioni, dappertutto. Forse sarà l'ultima. Mi pare ben riuscita e diversa dalle precedenti. Sono sette cartoline riguardanti due artisti anomali: Cavellini e l'Arcimboldo (1527). Sette francobolli del nostro centenario. A sinistra sette mie interpretazioni di opere di questo artista; e a destra sette miei autoritratti di profilo. Colori a scala cromatica. Gl originali misurano 110x150 centimetri" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 153).
"Nella sua ricerca GAC ha sempre riscoperto ed apprezzato personaggi solitari ed inquieti della storia dell'arte, come l'amato Van Gogh più volte usato come simbolo specchiante del proprio tormento. Si cimenta quindi nel comporre alcuni lavori in cui rivendica un paragone con un personaggio curioso e immaginifico della storia dell'arte, quell'Arcimboldo creatore di immagini estreme e funamboliche in cui GAC vede una parte di sé e della propria fantasia. Alle immagini arcimboldesche contrappone un sé piegato a quel sistema di riprodurre l'uomo e il mondo come accumulazioni naturali, in fin dei conti, domestiche. Ne sortono una serie di quadri in cui si specchiano due enfasi estreme, quella formale e quella mentale" (Piero Cavellini, «La storia di GAC. Appunti a margine della Vita di un Genio», in: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Edizioni Nuovi Strumenti, 1993).
"Nel 1987 ho realizzato una nuova «mostra a domicilio». Numerose spedizioni, dappertutto. Forse sarà l'ultima. Mi pare ben riuscita e diversa dalle precedenti. Sono sette cartoline riguardanti due artisti anomali: Cavellini e l'Arcimboldo (1527). Sette francobolli del nostro centenario. A sinistra sette mie interpretazioni di opere di questo artista; e a destra sette miei autoritratti di profilo. Colori a scala cromatica. Gl originali misurano 110x150 centimetri" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 153).
"Nella sua ricerca GAC ha sempre riscoperto ed apprezzato personaggi solitari ed inquieti della storia dell'arte, come l'amato Van Gogh più volte usato come simbolo specchiante del proprio tormento. Si cimenta quindi nel comporre alcuni lavori in cui rivendica un paragone con un personaggio curioso e immaginifico della storia dell'arte, quell'Arcimboldo creatore di immagini estreme e funamboliche in cui GAC vede una parte di sé e della propria fantasia. Alle immagini arcimboldesche contrappone un sé piegato a quel sistema di riprodurre l'uomo e il mondo come accumulazioni naturali, in fin dei conti, domestiche. Ne sortono una serie di quadri in cui si specchiano due enfasi estreme, quella formale e quella mentale" (Piero Cavellini, «La storia di GAC. Appunti a margine della Vita di un Genio», in: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Edizioni Nuovi Strumenti, 1993).