FELLINI Federico
(Rimini 1920 - Roma 1993)
La dolce vita di Federico Fellini. A cura di Tullio Kezich
Luogo: s.l.
Editore: Cappelli Editore, "Dal Soggetto al Film - 13"
Stampatore: Arti Grafiche Cappelli - Rocca San Casciano]
Anno: 1959 (20 dicembre)
Legatura: legatura editoriale in tela, sovraccopertina
Dimensioni: 20,8x13 cm.
Pagine: pp. (2) 279 (1)
Descrizione: copertina illustrata con un fotogramma b.n. tratto dal film, 255 fotogrammi in bianco e nero n.t. Storia della realizzazione del film e sceneggiatura completa. Prima edizione.
Bibliografia: Salimbeni 1970: n. 288
Prezzo: € 120ORDINA / ORDER
Soggetto di Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli; sceneggiatura di Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Pier Paolo Pasolini, quest'ultimo non accreditato). Fra gli interpreti: Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Adriano Celentano, Leonida Repaci, Annibale Ninchi, Nadia Gray, Laura Betti, Franca Pasutt.
La società romana che si muove intorno ai caffè di via Veneto e che riempie periodicamente le cronache scandalistiche dei rotocalchi è la materia che Fellini ha ingigantito per tentare il grande quadro di un mondo smarrito, in disfacimento, nell'attesa estatica di una palingenesi necessaria, che tarda a venire. Seguendo questa esotica caccia ai mostri sotto le apparenze consuete - caccia che continuò anche durante il periodo delle riprese - Tullio Kezich ha cercato (...) i molteplici documenti che permettessero di smascherare non soltanto un ambiente, ma persino i suoi fantasiosi fotografi: uno scandalo nello scandalo che non mancherà di interessare il lettore, il quale potrà, in tal modo, percorrere la linea d'ombra che separa la complicità dal giudizio o che li mescola. In questo volume si è tentato poi per la prima volta, di riconoscere, col confronto dei documenti, quanto di veramente creativo Fellini aggiunga, in fase di ripresa, alla sceneggiatura di partenza. Quali siano, insomma, i modi e le dimensioni della sua improvvisazione, in un gioco pittoresco e spericolato di decadenti erotismi, falsi miracoli, spogliarelli, stragi, feste desolanti, tetre allegrie: il suo grande viaggio nel disgusto, riscattato da un'antica speranza" (dal risvolto di copertina).
La società romana che si muove intorno ai caffè di via Veneto e che riempie periodicamente le cronache scandalistiche dei rotocalchi è la materia che Fellini ha ingigantito per tentare il grande quadro di un mondo smarrito, in disfacimento, nell'attesa estatica di una palingenesi necessaria, che tarda a venire. Seguendo questa esotica caccia ai mostri sotto le apparenze consuete - caccia che continuò anche durante il periodo delle riprese - Tullio Kezich ha cercato (...) i molteplici documenti che permettessero di smascherare non soltanto un ambiente, ma persino i suoi fantasiosi fotografi: uno scandalo nello scandalo che non mancherà di interessare il lettore, il quale potrà, in tal modo, percorrere la linea d'ombra che separa la complicità dal giudizio o che li mescola. In questo volume si è tentato poi per la prima volta, di riconoscere, col confronto dei documenti, quanto di veramente creativo Fellini aggiunga, in fase di ripresa, alla sceneggiatura di partenza. Quali siano, insomma, i modi e le dimensioni della sua improvvisazione, in un gioco pittoresco e spericolato di decadenti erotismi, falsi miracoli, spogliarelli, stragi, feste desolanti, tetre allegrie: il suo grande viaggio nel disgusto, riscattato da un'antica speranza" (dal risvolto di copertina).