FIORUCCI I-D Numero unico in attesa di autorizzazione
Fiorucci manual of style. In future a future
Luogo: Milano
Editore: Edizioni Fiorucci
Stampatore: Grafiche Fratelli Azzimonti
Anno: s.d. [1982]
Legatura: brossura a due punti metallici
Dimensioni: 21x15
Pagine: pp. 68 n.n. compresa la copertina
Descrizione: prima e quarta di copertina illustrate a colori, design e impaginazione di Terry Jones. Opuscolo interamente illustrato a colori con immagini fotografiche in bianco e nero e virate in vari colori che documentano abbigliamenti e situazioni dei primi anni Ottanta. Unico numero pubblicato. Edizione originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 200ORDINA / ORDER
Rivista diretta da Elio Fiorucci in collaborazione con Terry Jones. Titolo in copertina: «Fiorucci manual of stuyle I-D n° zero. In future a future».
"La Fiorucci ha sempre creduto che la moda, quella vera, quella che segna un'epoca, nasce dalla gente, dal suo umore. Umori vari non riducibili ad un unico stile, ad un'unica linea. E in questa strategia non poteva mancare un omaggio a Londra, la vecchia capitale sgangherata sulle cui strade sono nate tutte le mode giovanili (ad eccezione dal casual sportivo americano) che hanno segnato la nostra epoca: minigonna, mod, punk, romantic [...], a questa isola dove non si butta via neanche un cravattino, dove tutto è riciclato a quattro soldi nelle «Jumble Sale», le vendite di beneficenza, facendo sì che giocare con i vestiti sia un divertimento accessibile a tutti..." (quinta pagina).
"La Fiorucci ha sempre creduto che la moda, quella vera, quella che segna un'epoca, nasce dalla gente, dal suo umore. Umori vari non riducibili ad un unico stile, ad un'unica linea. E in questa strategia non poteva mancare un omaggio a Londra, la vecchia capitale sgangherata sulle cui strade sono nate tutte le mode giovanili (ad eccezione dal casual sportivo americano) che hanno segnato la nostra epoca: minigonna, mod, punk, romantic [...], a questa isola dove non si butta via neanche un cravattino, dove tutto è riciclato a quattro soldi nelle «Jumble Sale», le vendite di beneficenza, facendo sì che giocare con i vestiti sia un divertimento accessibile a tutti..." (quinta pagina).