VACCARI Franco
(Modena 1936)
Franco Vaccari - L'occhio aperto
Luogo: Milano
Editore: Il Diaframma - Galleria dell'Immagine di Popular Photography Italiana
Stampatore: IGIS - Milano
Anno: s.d. [febbraio 1970]
Legatura: brossura a due punti metallici
Dimensioni: 28,5x21,5 cm.
Pagine: pp. 4 n.n.
Descrizione: copertina con titolo in nero stilizzato si fondo marroncino, 3 riproduzioni di collages fotografici in bianco e nero di cui 1 a doppia pagina e un ritratto fotografico dell'autore applicato in terza di copertina. Testo introduttivo dell'artista («L'occhio aperto»). Catalogo originale della mostra (Milano, Galleria Il Diaframma, 10 - 22 febbraio 1970).
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 130ORDINA / ORDER
"Dopo la luce, l'acqua, il fuoco, ora in casa abbiamo tutto il mondo: con la televisione. Sprofondati in comode poltrone piene di briciole di pane, con le mani infilate in sacchetti di cibo possiamo partecipare, stando al caldo e in tempo reale ai fatti più sconvolgenti che avvengono su scala planetaria, assaporando il gusto del coraggio generoso senza muovere un muscolo. [...] Quello che mi affascina nell'immagine televisiva è però l'aspetto «subliminale», che solo la macchina fotografica, con la sua capacità di raggelare l'istante, di dilatarlo indefinitamente, mi ha permesso di scoprire il complesso gioco di riverberazione che una immagine subisce prima di essere proposta al pubblico finisce, a tratti, per svelare ul gioco stesso, facendo affiorare una specie di «inconscio televisivo: un autentico ritorno del «rimosso». [...] Continuando in questa direzione mi è parso arrivato il momento di proporre un «silenzio ottico», un attimo di pace in mezzo al bombardamento continuo delle immagini. [...] Ecco dunque l'ambiente nel buio totale, buio nel quale ho calato una serie di immagini di graffiti: l'espressione più disinibita dei nostri desideri e delle nostre rivolte. Chi li vorrà vedere dovrà andarseli a cercare, individualmente, con l'aiuto di una torcia elettrica. Al buio non esistono più rituali mondani o schemi inibitori. Al buio siamo fuori dalla dimensione dominabile mediante presenze. Siamo soli a scegliere" (dal testo di Franco Vaccari).