munari-notte-buia-1

Bruno Munari, Nella notte buia
Milano, Giuseppe Muggiani, 1956
Prima edizione

Nel 1955 Bruno Munari presenta all’editore Valentino Bompiani il progetto di un libro per bambini:

Verso gli anni Cinquanta facevo delle ricerche sulla possibilità di comunicazione visiva della tecnologia editoriale… Realizzavo libri fatti solo di carte diverse di materia e di colore, un sedicesimo di carta patinata seguito da un sedicesimo di carta da pacchi e poi carta nera con due pagine rosse. Che cosa comunica? Oppure pagine tutte dello stesso colore ma con buchi, tagli, fustellature; poter voltare solo mezza pagina. Da questa sperimentazione nacque anche un libro per bambini intitolato Nella notte buia, dove si vede, (non si racconta a parole, si vede) una storia di gatti che vanno per i tetti, stampati in blu su carta nera… Fatto il menabò ne ero entusiasta. Chi potrà apprezzare questo nuovo tipo di libro se non un editore nuovo? Andai subito a proporlo a Bompiani il quale, con la sua gentilezza proverbiale, guardandomi come si guarda un bambino, mi disse: Bellissimo! Divertente! proprio molto originale, ma… dov’è il testo? Questo non è un libro. Questo libro è stato stampato poi da un amico tipografo, nel 1956. Oggi è introvabile. Alcuni esemplari sono nei musei d’arte moderna di vari paesi” (Bruno Munari, in Vincenzo Accame, Valentino Bompiani. Idee per la cultura, Milano, Electa, 1989; pag. 66).

munari-notte-buia-06Il libro viene stampato nel 1956 dal tipografo milanese Giuseppe Muggiani “che con amorevole cura, ha seguito personalmente il lavoro nei minimi particolari“, in pochi esemplari, utilizzando carte “cercate per lungo tempo e trovate per puro caso“: 32 pagine forate o fustellate, intercalate con 8 veline grandi e 4 piccole, legatura cartonata e copertina nera con titolo e disegno in bleu: il gattino ha due occhi gialli, due puntini di colore apposti a mano dall’artista. Il giallo del lumino è un pezzetto di carta incollato sulla prima velina dopo le pagine nere. Al risguardo posteriore sono applicate due plaquettes di 4 pagine con notizie sull’autore e l’edizione.

munari-notte-buia-02.
E’ evidente l’intervento manuale, la “amorevole cura”, che dà all’oggetto il fascino di quel tempo, di quel momento irripetibile, un oggetto messo insieme proprio da quelle mani, con quelle precise intenzioni, a cui nessuno aveva voluto dare credito, come mettere al mondo un figlio non conforme allo standard.

munari-notte-buia-04Bompiani aveva ragione, non è un libro da leggere. Un gatto va a spasso nella notte nera delle pagine e un lumicino giallo, o un piccolo sole o una stella, lo accompagna, con una scala potrebbe raggiungerlo – niente da spiegare – e sfogliando le pagine a me pare che vivere sia un po’ così o possa esserlo. Quando la notte finisce un altro mondo si apre, il mondo nascosto dell’erba, poi quello delle grotte, animati dai loro abitanti, pesci, formiche; potrei scoprire i loro segreti racchiusi in piccoli scrigni o nascosti da finestre socchiuse ma non sento la frenesia di scoprire tutto, io con l’ignoto ci convivo abbastanza bene.

munari-notte-buia-05Non è un libro da leggere, aveva ragione Bompiani. E’ un libro che mi legge. Viene da lì qualcosa che si interessa a me, uno sguardo che prova a capirmi con molta delicatezza, con rara attenzione.

Del libro si fece una seconda edizione qualche anno dopo in 500 esemplari ma cominciò a girare in tutto il mondo solo quando nel 1996 lo ristampò in fac-simile un attento editore di Mantova, Corraini, a un prezzo buono per tutte le tasche – bellezza per tutti come voleva Munari.

munari-notte-buia-4….munari-notte-buia-3

Ho trovato questo video, parte di una lezione tenuta da Munari all’università di Venezia nel 1992. Il tema è la fantasia, quali sono le differenze tra fantasia, invenzione, creatività, immaginazione. Colpisce la cura di definire e distinguere, dietro ogni meraviglia e bellezza c’è sempre un’idea, il pensiero, poi però si arriva al nodo: il nodo di cui è facile mostrare la fattura ma impossibile da spiegare al telefono.

Lascia un commento