LESA Laboratori Elettrotecnici Società Anonima
[Dal 1972 al 1984: PANTA] (Milano 1929 - Milano 1984)
Catalogo Settembre 1934. L.E.S.A. (...) Fabbrica Italiana di parti staccate per l'Industria Radiofonica
Luogo: Milano
Editore: L.E.S.A.
Stampatore: Arti Graf. F.lli Azimonti - Milano
Anno: s.d. [settembre 1934]
Legatura: brossura a due fori con coppiglie rimovibili contenuta in busta originale
Dimensioni: 24,8x18 cm.
Pagine: pp. 24 n.n.
Descrizione: copertina illustrata con una composizione grafica astratta a colori e il logo dell'azienda, numerose riproduzioni fotografiche e disegni esplicativi b.n. n.t. Design e impaginazione di autore anonimo ma probabilmente «Bonfanti» (non Arturio Bonfanti), artista non identificato autore di numerose copertine di spartiti musicali per le edizioni Carish dalla fine degli anni Venti alla metà degli anni Trenta. Esiste infatti una locandina pubblicitaria della LESA che pubblicizza il pick-up Edis con riferimento ai prezzi del catalogo settembre 1934, a firma di Bonfanti. Esemplare completo del listino prezzi allegato. Testo in italiano e francese. Catalogo pubblicitario originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 200ORDINA / ORDER
Fondata dall'imprenditore Nello Meoni e dal tecnico Luigi Massaroni come impresa artigiana nel 1929, la LESA inizia la propria attività in corso Italia, a Milano con la denominazione «Laboratori Elettrotecnici di Luigi Massaroni». Nel 1930 diviene società per azioni col nome «Laboratori Elettrotecnici Società Anonima» ( L.E.S.A.) trasferendo la produzione nei più ampi locali di via Cadore, sempre a Milano. Nel 1939 la L.E.S.A. inaugura lo storico stabilimento di via Bergamo, 21 ed ai motori e rivelatori si aggiunge anche la produzione di potenziometri e piccolo macchinario elettrico rotante. Sopravvissuta alla scomparsa di Luigi Massaroni - nel 1940 e ai bombardamenti del 1943 che danneggiarono gravemente la sede, la L.E.S.A. inizia la ricostruzione e si espande aprendo nuovi stabiliment: a Tradate (1950) per l'hi-fi e la componentistica, e a Saronno (1959) per gli elettrodomestici. Nel frattempo diviene dapprima società collettiva ed in seguito di nuovo s.p.a. con la nuova ragione sociale " LESA Costruzioni Elettromeccaniche ". Nello stesso periodo, gli anni Cinquanta, l'espansione avvenne anche all'estero con la presenza di filiali commerciali sia in Europa che negli Stati Uniti. La produzione continuava ad essere divisa fra componenti elettronici, (sia parti minori che interi piatti giradischi per altre aziende che utilizzavano componentistica LESA) e oggetti finiti, pronti per la vendita diretta al pubblico. L'organizzazione aziendale era estremamente sofisticata per l'epoca e per l'Italia. Si ricorda il lancio negli Stati Uniti del giradischi e cambiadischi professional six (PRF/6), progettato per quel mercato e recensito nell'agosto del 1970 dalla rivista "High Fidelity" come il primo esempio di alta fedeltà italiana sul mercato usa. Veniva definito "superbo giradischi automatico, che funziona mirabilmente e che è una gioia usare sia come apparecchio automatico che manuale" e l'articolo concludeva con un giudizio finale di questo genere: "Considerato nel suo insieme: funzionamento, estetica, costruzione e impressione generale, ci togliamo il cappello di editori davanti alla gente di Milano che ha creato questo nuovo prodotto "LESA". Il crollo avvenne a cavallo fra gli anni Sessanta ed i Settanta, quando iniziò l'importazione in massa in Italia dei prodotti di fabbricazione giapponese, al punto che la stessa Lesa dovette iniziare ad adoperarne. In questo periodo il management Lesa mostrava di aver compreso quali fossero le tendenze in agguato e i desideri del pubblico: oggetti di design particolare, colorati, economici. Le vendite però crollarono comunque. Vi furono dei tentativi di salvataggio: si giunse dapprima alla richiesta dell'amministrazione controllata e - in un secondo momento - al successivo convogliamento della proprietà nell'allora finanziaria di stato GEPI Società di Gestione Partecipazioni Industriali, fondata nel 1971. Si arrivò alla richiesta di fallimento del marchio Lesa, nel 1972. La GEPI decise di utilizzare la SEIMART (Società Esercizio Industriale Manifatturiere Radio e Tv), già costituita nel 1971 da vari soci fra cui alcune banche piemontesi e la FIAT. La SEIMART, divenne un'impresa-contenitore sfruttato da GEPI per acquisire anche la Lesa (oltre ad altre imprese quali Geloso ed Europhon), seguendo una procedura standardizzata. Infatti, da questo momento il nome dell'azienda "Lesa" scomparve, suddivisa produttivamente in due settori: da una parte la Panta s.p.a. nello stabilimento di Tradate per il settore giradischi, dall'altra la ditta Seli (Società elettronica lavorazioni industriali) a Milano e poi a Sesto San Giovanni. La SEIMART non ebbe mai una vera e propria visione aziendale; anche qui mancò qualunque strategia di innovazione o prospettiva. Nonostante questo, all'interno della Panta vennero tentati alcuni progetti nuovi, quali i primi giradischi automatici a trazione diretta e telecomandati della serie RPH, che vennero commercializzati. Le catene di montaggio si fermarono progressivamente nel 1984, fino a cessare definitivamente.