AA.VV.
Exhibition of Works by the Italian Futurist Painters - March 1912
Luogo: London
Editore: The Sackville Gallery
Stampatore: Southwood, Smith and Co. Ltd. - Long Acre W.C.
Anno: 1912 (marzo)
Legatura: brossura
Dimensioni: 15x12,3 cm.
Pagine: pp. 36
Descrizione: copertina con titoli in rosso su fondo verde, 8 riproduzioni di opere in bianco e nero n.t. Opere di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini. Testi di F.T. Marinetti, «Initial Manifesto of Futurism» (prima edizione integrale in lingua inglese del «Manifeste du Futurisme»); Umberto Boccioni, «The Exhibitors to the Public»; e il «Manifesto of the Futurist Painters», traduzione inglese de «La pittura futurista. Manifesto tecnico», sottoscritto da Umberto Boccioni, Carlo D. Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini. I titoli delle opere esposte sono accompagnati per la prima volta da didascalie esplicative a cura degli artisti. Catalogo originale della seconda mostra internazionale dei pittori futuristi e prima in Inghilterra (Londra, Sackville Gallery, 1 - 31 marzo 1912).
Bibliografia: Claudia Salaris, «Filippo Tommaso Marinetti», Scandicci, La Nuova Italia, 1988; pag. 115, n. 148; Paolo Tonini, «I manifesti del Futurismo italiano», Gussago, Edizioni dell’Arengario, 2011: pag. 9 n. 1.25
Prezzo: € 150ORDINA / ORDER
Sono elencate in catalogo 34 opere di Boccioni, Carrà, Russolo e Severini, le stesse presentate alla mostra alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi, con l’esclusione dall’elenco dell’opera di Giacomo Balla «Lumière électrique». Fra queste il dipinto di Carrà «I funerali dell'anarchico Galli», ucciso nel 1904 durante lo sciopero generale: "Io che mi trovavo senza volerlo al centro della mischia, vedevo innanzi a me la bara tutta coperta di garofani rossi ondeggiare minacciosamente sulle spalle dei portatori; vedevo i cavalli imbizzarrirsi, i bastoni e le lance urtarsi, sì che a me parve che la salma cadesse da un momento all’altro e che i cavalli la calpestassero. Fortemente impressionato, appena tornato a casa feci un disegno di ciò a cui ero stato spettatore. Da questo disegno presi più tardi spunto per il quadro Il funerale dell’anarchico Galli che venne in seguito esposto alle mostre futuriste di Parigi, Londra e Berlino nella primavera del 1912..." (Carlo Carrà, «La mia vita», 1943).