MARINETTI Filippo Tommaso
[Filippo Achille Emilio Marinetti] (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944)
Mafarka il futurista. Romanzo. Traduzione dal francese di Decio Cinti
Luogo: Milano
Editore: Edizioni Futuriste di Poesia
Stampatore: Soc. Anon. Poligrafia Italiana - Milano
Anno: 1910 [aprile]
Legatura: brossura
Dimensioni: 18,5x12,3 cm.
Pagine: pp. 329 (7)
Descrizione: copertina con titoli in nero su fondo arancio. Prefazione dell'autore dedicata ai "Grandi poeti incendiari! Fratelli miei futuristi! Gian Pietro Lucini, Paolo Buzzi, Enrico Cavacchioli, Federico De Maria, Enrico Cavacchioli, Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni, Libero Altomare, Giuseppe Carrieri, Mario Puccini, Enrico Cardile, Luciano Folgore, Mario Betuda!". Rispetto all'edizione originale francese è omesso il nome di Federico De Maria, mentre sono aggiunti Cavacchioli, Carrieri, Puccini, Cardile, Folgore e Betuda. Menzione fittizia del migliaio. Prima edizione italiana.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 45
Prezzo: € 350ORDINA / ORDER
L’opera, stampata nel dicembre del 1909 in lingua francese (Paris, Sansot), viene sequestrata al suo apparire in Italia nei primi giorni di aprile del 1910 (ne dà notizia, per esempio, LA RAGIONE Giornale di Politica e Coltura, Roma, 4 aprile 1910) e al termine dell’iter processuale Marinetti riceverà una condanna di due mesi di carcere: “La traduzione italiana del mio «Mafarka le futuriste», romanzo che aveva ottenuto a Parigi un grande successo, fu sequestrata, processata e assolta clamorosamente in virtù delle difese di Luigi Capuana, di Barzilai, di Cappa e di Sarfatti, ma poi fu condannata in Appello e Cassazione” (F.T. Marinetti, «Scatole d’amore in conserva», Roma, Edizioni d’Arte Fauno, 1927; pag. 15).
In una lettera del 23 agosto 1910 indirizzata a un collega giornalista non identificato, Marinetti dichiara: “Vi mando «Mafarka il Futurista», la mia opera capitale, la più sincera e la più ispirata che io abbia scritto, ed anche la più significativa, come ebbero a giudicare parecchi illustri critici di Parigi, dove l’edizione francese (originale) non sequestrata è giunta in sei mesi al dodicesimo migliaio. Vi sarò infinitamente grato se vorrete consacrare un vostro articolo a questo romanzo, tanto più che fra due o tre mesi si svolgerà a Milano il processo, con un formidabile collegio di difesa e di perizie”.
Primo libro erotico futurista, «Mafarka» inizia con lo stupro di quattromila negre da parte della soldataglia drogata di hashish e finisce con il parto di Gazurmah: “La genesi del futurismo è allegoricamente adombrata nel romanzo «Mafarka le futuriste». In questa opera, dove kitsch a grandi dosi e arte alta coesistono in un singolare amalgama, Mafarka, il re africano, eroe del romanzo, partorisce senza il concorso della donna, per il solo sforzo della volontà esteriorizzata, il figlio Gazurmah, «uccello invincibile e gigantesco, che ha grandi ali flessibili fatte per abbracciare le stelle». [...] Marinetti intreccia nella sua favola africana tre «Leitmotive» nietzscheani desunti, certamente, dallo «Zarathustra»: i motivi della volontà, del superuomo e del volo” (Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista. A cura di Luciano De Maria», Milano, Mondadori, 1983: pag. XXXVI).
“In «Mafarka il futurista» [...] Marinetti approda in Africa, dove ambienta le straordinarie avventure di un gigante, munito di un membro di undici metri, che invita una teoria di fanciulle a offrirgli la loro «profumata verginità», dichiarando: «Io so bene mettermi all’opera, strofinando forte tra le cosce delle donne e battendo alla loro bucherella gentile, per uccidervi coi forti colpi della mia verga la gattina irritata che si stira, miagola, sbadiglia, si lecca il pelo e arde col suo alito tutti i dintorni!» Mafarka [...] è convinto che il sentimentalismo sia la cosa meno naturale del mondo e che nulla sia più importante del coito, specie se duplice. [...] Non altrettanto persuaso dell’importanza del coito e dei suoi erotici preliminari divulgati in una pubblica stampa, il tribunale di Milano, poco dopo l’uscita del romanzo, incriminò Marinetti per oltraggio al pudore. [...] L’incriminazione concerneva il primo capitolo di «Mafarka» dal titolo «Lo stupro delle negre» dove il poeta rivaleggiava in violenza con De Sade...” (Piero Lorenzoni, «Erotismo e pornografia nella letteratura italiana. Storia e antologia», Milano, Edizioni del Formichiere, 1976: pp. 122-123).
Altri esemplari disponibili:
Esemplare con invio autografo dell'autore ad Alfredo Frassati (Pollone, 1868 - Torino, 1961), all'epoca direttore e proprietario del giornale LA STAMPA. Menzione fittizia di "6° migliaio" [solo in collezione]. - Esemplare di studio, rilegato in mezza tela, mancante di una carta e dell'occhietto: € 200
In una lettera del 23 agosto 1910 indirizzata a un collega giornalista non identificato, Marinetti dichiara: “Vi mando «Mafarka il Futurista», la mia opera capitale, la più sincera e la più ispirata che io abbia scritto, ed anche la più significativa, come ebbero a giudicare parecchi illustri critici di Parigi, dove l’edizione francese (originale) non sequestrata è giunta in sei mesi al dodicesimo migliaio. Vi sarò infinitamente grato se vorrete consacrare un vostro articolo a questo romanzo, tanto più che fra due o tre mesi si svolgerà a Milano il processo, con un formidabile collegio di difesa e di perizie”.
Primo libro erotico futurista, «Mafarka» inizia con lo stupro di quattromila negre da parte della soldataglia drogata di hashish e finisce con il parto di Gazurmah: “La genesi del futurismo è allegoricamente adombrata nel romanzo «Mafarka le futuriste». In questa opera, dove kitsch a grandi dosi e arte alta coesistono in un singolare amalgama, Mafarka, il re africano, eroe del romanzo, partorisce senza il concorso della donna, per il solo sforzo della volontà esteriorizzata, il figlio Gazurmah, «uccello invincibile e gigantesco, che ha grandi ali flessibili fatte per abbracciare le stelle». [...] Marinetti intreccia nella sua favola africana tre «Leitmotive» nietzscheani desunti, certamente, dallo «Zarathustra»: i motivi della volontà, del superuomo e del volo” (Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista. A cura di Luciano De Maria», Milano, Mondadori, 1983: pag. XXXVI).
“In «Mafarka il futurista» [...] Marinetti approda in Africa, dove ambienta le straordinarie avventure di un gigante, munito di un membro di undici metri, che invita una teoria di fanciulle a offrirgli la loro «profumata verginità», dichiarando: «Io so bene mettermi all’opera, strofinando forte tra le cosce delle donne e battendo alla loro bucherella gentile, per uccidervi coi forti colpi della mia verga la gattina irritata che si stira, miagola, sbadiglia, si lecca il pelo e arde col suo alito tutti i dintorni!» Mafarka [...] è convinto che il sentimentalismo sia la cosa meno naturale del mondo e che nulla sia più importante del coito, specie se duplice. [...] Non altrettanto persuaso dell’importanza del coito e dei suoi erotici preliminari divulgati in una pubblica stampa, il tribunale di Milano, poco dopo l’uscita del romanzo, incriminò Marinetti per oltraggio al pudore. [...] L’incriminazione concerneva il primo capitolo di «Mafarka» dal titolo «Lo stupro delle negre» dove il poeta rivaleggiava in violenza con De Sade...” (Piero Lorenzoni, «Erotismo e pornografia nella letteratura italiana. Storia e antologia», Milano, Edizioni del Formichiere, 1976: pp. 122-123).
Altri esemplari disponibili:
Esemplare con invio autografo dell'autore ad Alfredo Frassati (Pollone, 1868 - Torino, 1961), all'epoca direttore e proprietario del giornale LA STAMPA. Menzione fittizia di "6° migliaio" [solo in collezione]. - Esemplare di studio, rilegato in mezza tela, mancante di una carta e dell'occhietto: € 200