MARINETTI Filippo Tommaso
[Filippo Achille Emilio Marinetti] (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944)
L'aeropoema del Golfo della Spezia
Luogo: Milano
Editore: A. Mondadori
Stampatore: Officine Grafiche A. Mondadori - Verona
Anno: 1935 (10 maggio)
Legatura: brossura, sovraccopertina in velina
Dimensioni: 19,6x13 cm.
Pagine: pp. (4) 134 (2)
Descrizione: copertina con titoli in nero e rosso su fondo chiaro. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 51
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
Alle pagine 21/31 viene riprodotto il «Manifesto futurista dell'aeropoesia».
"Nel 1929 Marinetti lanciava il manifesto dell'aeropoesia e nel '35 pubblicava in volume una sontuosa esemplificazione di questo nuovo genere poetico: «L'Aeropoema del Golfo di La Spezia». Tra le parole in libertà e l'aeropoesia non esiste di fatto soluzione di continuità: questa è la prosecuzione di quelle (...). L'allargamento dei contenuti e la riconquista della sintassi vengono da Marinetti codificati nella teorizzazione dell'"accordo simultaneo" che dovrebbe essere «un seguito di corte verbalizzazioni essenziali sintetiche di stati d'animo diversi parole in libertà che senza punteggiatura e con un forte contrasto di tempi di verbi raggiungono il massimo dinamismo polifonico pur rimanendo comprensibili e declamabili». (...) Si assiste nel poema ad una vera e propria orgia del tipico descrittivismo marinettiano: l'aeropoema è tumido d'immagini barocche che svariano a volte in un delicato rococò (...). Si riscontra altresì nel poema il già noto animismo marinettiano, che si estrinseca nella guerra vissuta ludicamente, e ancora una volta, nell'allegoria di una battaglia aerea e navale tra futurismo e passatismo" (Luciano De Maria in: Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista. A cura di Luciano De Maria», Milano, Mondadori, 1983: pag. XCV).
"Nel 1929 Marinetti lanciava il manifesto dell'aeropoesia e nel '35 pubblicava in volume una sontuosa esemplificazione di questo nuovo genere poetico: «L'Aeropoema del Golfo di La Spezia». Tra le parole in libertà e l'aeropoesia non esiste di fatto soluzione di continuità: questa è la prosecuzione di quelle (...). L'allargamento dei contenuti e la riconquista della sintassi vengono da Marinetti codificati nella teorizzazione dell'"accordo simultaneo" che dovrebbe essere «un seguito di corte verbalizzazioni essenziali sintetiche di stati d'animo diversi parole in libertà che senza punteggiatura e con un forte contrasto di tempi di verbi raggiungono il massimo dinamismo polifonico pur rimanendo comprensibili e declamabili». (...) Si assiste nel poema ad una vera e propria orgia del tipico descrittivismo marinettiano: l'aeropoema è tumido d'immagini barocche che svariano a volte in un delicato rococò (...). Si riscontra altresì nel poema il già noto animismo marinettiano, che si estrinseca nella guerra vissuta ludicamente, e ancora una volta, nell'allegoria di una battaglia aerea e navale tra futurismo e passatismo" (Luciano De Maria in: Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista. A cura di Luciano De Maria», Milano, Mondadori, 1983: pag. XCV).