VECCHIONI Roberto
(Carate Brianza 1943)
Signor giudice (un signore così così) - Vorrei
Luogo: N. D.
Editore: Ciao Records 500 - Babajaga
Stampatore: N. D.
Anno: 1979 [ca. ottobre/novembre]
Legatura: disco a 45 giri, con custodia
Dimensioni: 18x18 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: copertina e controcopertina illustrate a colori con due disegni di Andrea Pazienza. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 40ORDINA / ORDER
Prodotto da Michelangelo Romano. Il singolo è tratto dall'album «Robinson», di cui viene riprodotto il disegno al verso della copertina. Il disegno in copertina del singolo è invece del tutto diverso diverso da quello dell'album.

“La canzone «Signor giudice» di Roberto Vecchioni è ispirata alla vicenda che vide protagonista di un errore giudiziario, suo malgrado, il cantautore. Era il 17 agosto 1979 quando venne eseguito nei suoi confronti un mandato di cattura emesso da un giudice del tribunale di Marsala. L’accusa era di spaccio di sostanze stupefacenti. Vecchioni venne arrestato a Milano dove abitava e due giorni dopo venne trasferito nella casa circondariale di Marsala, al numero 1 di piazza Castello. L’edificio era stato un castello, la sua costruzione risaliva al Medioevo. Quando Vecchioni varcò il portone del carcere si rese conto di essere entrato in una struttura fatiscente con spazi angusti, dove l’ora d’aria veniva trascorsa nell’unico cortile centrale. Nelle celle, che ospitano sei o sette detenuti ciascuna, servizi igienici e letti si trovano gli uni accanto agli altri. Roberto Vecchioni restò in carcere in attesa di essere interrogato dal giudice che dopo aver firmato il mandato di cattura pensò bene di andare in ferie. Vecchioni in attesa del suo giudice provò l’esperienza di una giustizia ottusa che dispensa la galera con facilità. Nel suo caso il giudice C. ritenne dimostrata la cessione di uno spinello ad un ragazzo alla fine di un concerto che si era tenuto a Marsala nel giugno del 1977, durante la festa dell’Unità. Pare che un ragazzo si fosse avvicinato chiedendogli da fumare e che il cantautore gli avesse semplicemente risposto: «mi dispiace, non fumo”+». Il giovane aveva messo in piedi la montatura, salvo ritrattare immediatamente appena messo a confronto. Pensate che l’ipotetico fatto sarebbe avvenuto due anni prima dell’arresto e si parlava di cessione di uno spinello, ciò nonostante il solerte magistrato dispose addirittura la custodia cautelare per poi partire per le vacanze. «Signor giudice le stelle sono chiare per chi le può vedere magari stando al mare». Rientrò non prima del mese successivo per procedere con l’interrogatorio: «Signor giudice lei venga quando vuole, più ci farà aspettare più sarà bello uscire». Fortunatamente Roberto Vecchioni aveva riacquistato la libertà in attesa del verdetto finale. Fu interrogato da libero: «Quel giorno quando verrà giudichi senza pietà, ci vergogniamo tanto d’essere uomini così così». Ovviamente alla fine della vicenda Vecchioni fu assolto. Un paio di mesi dopo la sua avventura giudiziaria, pubblicò l’album «Robinson, come salvarsi la vita»...” (Riccardo Radi, «Roberto Vecchioni ha conosciuto il carcere per l’errore di un Signor giudice», in: TERZULTIMA FERMATA Blog di Vincenzo G. Giglio e Riccardo Radi, 8 maggio 2023).