VIGO Nanda
(Milano 1936 - Milano 2020)
Frammenti di riflessioni. Lettera illustrata a Romana Loda
Luogo: Brescia
Editore: Multimedia Edizioni
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: s.d. [maggio/giugno 1979]
Legatura: brossura
Dimensioni: 24x17 cm.
Pagine: pp. 64 n.n.
Descrizione: copertina illustrata con un fotomontaggio in bianco e nero («Milano. Progetto di inserimento di un sintagma nel territorio, trascendente l'illusione del mondo fenomenico»), numerose immagini fotografiche n.t. Con una lettera e una scheda biografica dell'artista di Romana Loda. Testo in italiano e in inglese. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 120ORDINA / ORDER
Titolo in copertina: «Fragments of reflections».
"Per l'occasione la «lettera illustrata» era indirizzata a Romana Loda, nel marzo del '73, per la stesura di vari cataloghi per una serie di mostre che aveva in preparazione. Ritengo tale commento tutt'ora adeguato ad esemplificare il mio percorso operativo.. In quanto proprio in quegli anni, terminavo un ciclo di lavoro di estetica costruttiva, per iniziarne un altro riguardante la lettura del linguaggio retroattivo al mio operare formale, sempre erroneamente interpretato come oggettuale, minimale, primario, od altro. Dal 1973, ho quindi iniziato a svolgere un programma di lettura del linguaggio che si esplica attraverso mezzi di comportamento sulla fruizione degli spazi vivibili a livello umano e esoterico, considerando i media dei tapes e della fotografia solo come comunicazione e strumento critico che supportano i criteri del fare (arte)" (Nanda Vigo).
"Per l'occasione la «lettera illustrata» era indirizzata a Romana Loda, nel marzo del '73, per la stesura di vari cataloghi per una serie di mostre che aveva in preparazione. Ritengo tale commento tutt'ora adeguato ad esemplificare il mio percorso operativo.. In quanto proprio in quegli anni, terminavo un ciclo di lavoro di estetica costruttiva, per iniziarne un altro riguardante la lettura del linguaggio retroattivo al mio operare formale, sempre erroneamente interpretato come oggettuale, minimale, primario, od altro. Dal 1973, ho quindi iniziato a svolgere un programma di lettura del linguaggio che si esplica attraverso mezzi di comportamento sulla fruizione degli spazi vivibili a livello umano e esoterico, considerando i media dei tapes e della fotografia solo come comunicazione e strumento critico che supportano i criteri del fare (arte)" (Nanda Vigo).