EROTICA FUTURISTA 15: Sii brutale amor mio!

EROTICA FUTURISTA 15: Sii brutale amor mio!

Mario Carli è l'emblema dell'arditismo diciannovismo fiumanesimo, quei fascisti che la polizia di Mussolini sorvegliava, gente poco raccomandabile e difficile da controllare, che era tornata dalla guerra più incazzata di prima e ora voleva fare la rivoluzione contro tutto il mondo, ispirandosi tanto alla Russia dei Soviet che agli indipendentisti di ogni risma, irlandesi, baschi, egiziani che fossero. Ma non solo. Carli è anche un raffinato intellettuale e latin lover, elegante, aristocratico e impermeabile a ogni snobismo radical chic. Fra atti di teppismo, attivismo politico e serate futuriste trova il tempo di comporre tavole parolibere e scrivere romanzi come questo Sii brutale amor mio!, edito nel dicembre 1919 a Roma da Ugoletti, quello che pubblicava il giornale Roma Futurista: "Questo libro è stato cominciato un anno fra, fra i rombi della guerra, sotto il Grappa, mentre mi preparavo, con gli Arditi del diciottesimo reparto, agli assalti e contrassalti di giugno. Fu poi interrotto dalla mitragliatrice nemica che colpì la mia…

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EROTICA FUTURISTA 14: La famiglia innamorata

EROTICA FUTURISTA 14: La famiglia innamorata

La famiglia innamorata è un romanzo stupefacente, non solo perché smonta e beffeggia il moralismo di allora e di ora, ma anche perché anticipa il concetto attualissimo di famiglia allargata. Bruno Corra lo pubblica nel maggio del 1920 dal solito Facchi con una inquietante copertina di Crespi e l'anno successivo viene ristampato, ancora da Facchi, con una di Lucio Venna. C'è il solito giovane di belle speranze, Guido, con mille sogni e promesse che presto si sposa con Adelina, una donna meravigliosamente mite e buona. Ovvio che la tradisca con una che è l'opposto, feroce, sadica, dominatrice: Bianca dai capelli rossi. Bianca ha un marito, Giacomo, classico aspetto da pretino, pallido, magro ma uomo di potere e d'affari, bene introdotto negli ambienti clericali. Chi poteva prevedere che il pio Giacomo si innamorasse  perdutamente di Adelina, e che lei a poco a poco cedesse alla tentazione? Si incrociano due storie di reciproco adulterio, quella di Bianca e Guido, burrascosa, fatta di…

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EROTICA FUTURISTA 13: Un ventre di donna

EROTICA FUTURISTA 13: Un ventre di donna

Dopo gli scandalosi manifesti di Valentine de Saint-Pont, Enif Robert offre il suo contributo con un romanzo sconvolgente: Un ventre di donna. Romanzo chirurgico. Lo pubblica il solito Facchi, nell'ottobre del 1919, con una copertina a colori di Lucio Venna, ma una parte della tiratura apparve senza questa immagine, col semplice titolo e la scritta «Marinetti e Signora Robert». Marinetti compare come co-autore con delle lettere scritte all’autrice. Già la copertina dice tutto. Lei è bella, ricca, elegante, è la donna nuova che non tollera più il predominio maschile e le convenzioni sociali. Accanto a lei il barbogio professore che scrive calcola e medita chino sulle carte come il burocrate che deve espletare una pratica. Lei guarda altrove, è volubile è snob. Ha un marito che amerebbe davvero se solo non fosse così buono, così perfetto, così premuroso. La sua intelligenza e la sua prontezza di spirito la fanno sentire superiore a qualunque maschio arrogante, non ha bisogno di credere…

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EROTICA FUTURISTA 12: Perché ho ucciso mia moglie

EROTICA FUTURISTA 12: Perché ho ucciso mia moglie

Bruno Ginanni Corradini: aristocratico, poliglotta, esoterista, tombeur de femmes e sportsman. Giacomo Balla gli inventa nel 1914 lo pseudonimo "Bruno Corra", da «correre» come per il fratello Arnaldo "Arnaldo Ginna", da «ginnastica». Tra i primi futuristi è uno di quelli che con più energia rivendica al futurismo la missione di cambiare la vita e il mondo. Poi nei primi anni Venti prenderà un'altra strada, scriverà romanzetti per signore snob e soggetti per film, da aristocratico disincantato viveur qual era. Se in Io ti amo il bersaglio era l'ipocrisia intorno al sesso e l'incapacità di amare in modo autentico nella vita come nell'arte (vedi: in questo blog: EROTICA FUTURISTA 10: Io ti amo), in Perché ho ucciso mia moglie Corra prova a dire di che è fatto un amore autentico. Il libro viene pubblicato a Milano dall'editore Facchi il 18 novembre 1918, in una edizione dichiarata di 10.000 esemplari più due in carta speciale, ed è una vera e propria rivoluzione…

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EROTICA FUTURISTA 11: L’isola dei baci

EROTICA FUTURISTA 11: L’isola dei baci

L'isola dei baci è Capri con le sue costruzioni a strapiombo sul mare - il "villaggio verticale" come lo definì Sergej Diaghilev. Marinetti scrive questo libro insieme a Bruno Corra nel 1918 e la prima edizione esce il 15 agosto, 5 giorni dopo Io ti amo di Corra. L'editore è nominalmente lo Studio Editoriale Lombardo, che però è già divenuto proprietà di Facchi  (vedi EROTICA FUTURISTA 11).  Scrive Corra nell'introduzione: "Per le stesse ragioni per le quali dispiacerà alle persone di lettere questo libro piacerà agli altri, a quelli che (beati loro!) sono lontani dalla letteratura. Sarà letto con simpatia da ufficiali, da professionisti, da studenti, da industriali, da signore. Con simpatia e con disinvoltura - senza pedanteria... Esso è insieme una discussione, una risata, una burla, una conversazione da caffè, una polemica, una ubbriacatura, una sassata in un vetro. Esso è, in complesso, un pezzo di vita. Può quindi essere veramente capito soltanto da chi ama la vita più…

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EROTICA FUTURISTA 10: Io ti amo

EROTICA FUTURISTA 10: Io ti amo

Bruno Corra futurista strano, dà sfogo al suo cinismo in un libro che si intitola all'amore moderno. In cosa l'amore moderno è diverso dall'antico? Prima di tutto è diversa la donna che non è più l'angelo del focolare. E ci sono i soldi, tanti tantissimi soldi che danno forma a ogni ambizione. E poi c'è la metropoli spietata, e tutto il contorno di affari e morali in cui si mescolano sentimenti e interessi, necessità e desideri, tutti i toni di una umanità alla ricerca disperata di un senso. Che dovrebbe essere l'amore, l'amore. E invece l'amore è un pretesto. Io ti amo. Romanzo dell'amore moderno esce nell'agosto 1918 a Milano, Studio Editoriale Lombardo, nella veste grafica che caratterizzerà le edizioni Facchi: copertine che non avevano bisogno di disegni tanto era suggestivo l'impiego dei caratteri tipografici. E per quanto sia una sparata pubblicitaria la menzione "dal settimo al decimo migliaio" ne furono vendute parecchie copie visto che nello sesso anno ne…

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Futurismo e Movimento ’77

Futurismo e Movimento ’77

1. Guerra sola igiene del mondo Quando il Manifesto del Futurismo esce il 20 febbraio 1909 sul Figaro di Parigi sotto il titolo di «Le Futurisme», gli intellettuali italiani ed europei erano già informati: Marinetti lo aveva inviato per posta a mezzo mondo nella primissima versione, quella stampata in bleu con il logo della rivista Poesia, oltre a pubblicarlo in anteprima sulla Gazzetta dell'Emilia e altri giornali italiani. Era il primo manifesto e il primo concetto dell'avanguardia, non c'era mai stata prima una cosa così, nemmeno il manifesto dei simbolisti di Jean Moréas del 1886, o la conferenza El Futurisme di Gabriel Alomar pubblicata a Barcellona nel 1904. Il futurismo affascinò i giovani di ogni paese e di ogni classe sociale perché metteva in gioco la loro lingua e le loro pulsioni: il futurismo nasce adolescente, o bello ventiduenne per dirla con Majakovskij, ma da un Marinetti più che trentenne. 1898 Numero Unico, 1908Certe idee, quelle che mettono radici e…

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Dal Museo archeoideologico: un autografo di Leopardi

Dal Museo archeoideologico: un autografo di Leopardi

  "Leggi il saggio del Mamiani poi rimettimi il tutto. Il tuo Leopardi". Questo biglietto autografo di Giacomo Leopardi si trova appiccicato al frontespizio di un fascicolo della rivista ANTOLOGIA, il giornale di scienze, lettere e arti pubblicato a Firenze da Giovan Paolo Vieusseux. Siamo nel settembre 1827, l'anno in cui Leopardi si trasferisce da Bologna a Firenze e lì frequenta l'ambiente colto e progressista che riuniva intorno a Vieusseux Gino Capponi, Giovanni Battista Niccolini, Pietro Colletta, Niccolò Tommaseo, Alessandro Manzoni ecc. Due mesi dopo si traferirà a Pisa e proprio durante quel soggiorno comincerà la gestazione dei primi grandi idilli; poi dalla metà del 1828 fino al 1830, segregato a Recanati in preda alla malattia, durante "sedici mesi di notte orribile" Leopardi scriverà i versi più belli del nostro Ottocento. Il saggio di Terenzio Mamiani a cui allude il biglietto si trova all'interno del fascicolo e si intitola  Sopra una speciale condizione degli scrittori moderni. E' una difesa dei…

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EROTICA FUTURISTA 9: Come si seducono le donne

EROTICA FUTURISTA 9: Come si seducono le donne

L'amore non si dice si fa.  Durante la guerra mentre è in ospedale Marinetti compone il libro cardine dell’erotologia futurista: Come si seducono le donne. Il volume viene annunciato di imminente pubblicazione il 5 agosto 1917 su L'ITALIA FUTURISTA, Anno II n. 25 ed esce a Firenze fra agosto e settembre, con la prefazione di Bruno Corra ed Emilio Settimelli per le «Edizioni da Centomila Copie», che poi in realtà sono le Edizioni dell'Italia Futurista. Questa edizione è però censurata: sei pagine del capitolo VIII («La donna e la complicazione», pp. 131-136) sono in bianco. Una seconda edizione esce nei primi mesi del 1918 con aggiunta una appendice Polemiche sul presente libro (scelte dall'inchiesta sul problema femminile svolta sull'Italia Futurista - scritti di Enif Robert - R. Rosà - Shara Marini - Volt), anche questa censurata e a cura di Maria Ginanni ed Emilio Settimelli. Poco dopo, nello stesso anno, questa seconda edizione riappare ricopertinata, con un disegno a colori…

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EROTICA FUTURISTA 8. Amore ossessione

EROTICA FUTURISTA 8. Amore ossessione

Firenze nel 1917 era seconda solo a Milano in fatto di avanguardia. C'era stata Lacerba con Papini, Soffici, Tavolato, Palazzeschi e altri, poi però Palazzeschi con tutto il garbo e l'amicizia per Marinetti si era disingaggiato dal movimento, e poi la guerra aveva fatto il resto, ciascuno per la sua strada. Però nel giugno 1916 esce il primo numero de L'ITALIA FUTURISTA, diretta inizialmente da Bruno Corra, Emilio Settimelli, a cui seguiranno Arnaldo Ginna e Primo Conti, e durerà fino al febbraio del 1918. E' un gruppo di giovani strani, fra cui Maria Ginanni, Rosa Rosà, Mario Carli e Antonio Bruno, catanese che a Firenze stava vivendo una ossessionata storia d'amore. Un anno e mezzo di sperimentazione tipografica, accese discussioni sull'arte d'avanguardia, sedute spiritiche, ricerca di uno stile di vita diverso, che sono perfettamente sintetizzati nella serie di libri prodotti in quel periodo all'insegna delle Edizioni dell'Italia Futurista. Fra questi c'è Fuochi di Bengala di Antonio Bruno, che non è…

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