Questo catalogo descrive e illustra una raccolta di opuscoli commerciali, depliant e volantini pubblicitari di aziende italiane produttrici di mobili, complementi d’arredo e materiali per la casa. La ricerca si è rivolta principalmente alle aziende la cui attività progettuale ha influenzato gli stili e l’estetica del design, in alcuni casi si è tenuto conto esclusivamente dell’alto valore grafico del documento anteponendolo al suo significato storico.
“Nati solitamente per un obiettivo immediato, presentare o vendere un prodotto, la loro esistenza è effimera («ephemera» sono spesso definiti sul mercato librario), il loro destino era ed è il cestino della spazzatura. Esaurita la missione dell’esser veduti e consultati non trovano posto in libreria. Forse per questo non ci si dava pena di mettere una data né il nome dell’artista, perché non era arte da prendersi sul serio quella pubblicitaria, solo i professionisti e quei pazzi dei futuristi lo potevano pensare. Eppure questi effimeri opuscoli a volte sorprendono tanto sono belli e comunicativi, tanto possono evocare invenzioni, drammi, imprese memorabili: veri propri fossili dell’età industriale.” [1*].
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COLUMBUS, Mobili razionali in tubi e profilati di acciaio e leghe leggere, Milano, Editoriale Domus, [1933]
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SOCIETÀ ITALIANA DEL LINOLEUM,
All’insegna della casa moderna,
Milano, Tipografia Gustavo Modiano, 1931
[Design grafico di Giuseppe Pagano]
Il ruolo della grafica e della comunicazione nella crescita produttiva del design italiano, è sempre passato in secondo piano rispetto all’importanza fisica dell’oggetto.
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CHIESA ARREDAMENTI, Chiesa Arredamenti, Milano, Chiesa, senza data [anni ’50]. Design grafico di Gio Ponti
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OLIVETTI; Una macchina per scrivere nelle nostre case, Ivrea, Olivetti [1950], Design grafico di Giovanni Pintori
In realtà i prodotti italiani del design sono sempre stati sinonimo di originalità ed eleganza, una connotazione distintiva che ha sempre favorito la funzione comunicativa dei suoi oggetti, questa consapevolezza è ben presente in protagonisti come Gio Ponti, Joe Colombo ed Ettore Sottsass che oltre a disegnare “gli oggetti” progettavano personalmente i cataloghi su cui poterli presentare. Lo stesso approccio metodologico emerge anche nelle pubblicazioni realizzate da Antonio Boggeri, Erberto Carboni, Fortunato Depero, Carlo Dradi, Enzo Mari, Guido Modiano, Gabriele Mucchi, Bruno Munari, Giuseppe Pagano, Giovanni Pintori, Ricas, Luigi Veronesi e molti altri ancora, i quali concorsero tutti a trasformare l’idea tradizionale di grafica in un vero e proprio strumento coordinato al design il cui compito era ed è ancora oggi, quello di scrivere lo scenario e lo stile di un’azienda e dei suoi prodotti.
Bruno Tonini
Note:
1* Cfr. Tonini Paolo, Design del libro e storia dell’industria, Gussago, L’Arengario, 2013, pag. 3
2* Cfr. Persico Edoardo, Sulla pubblicità, scritto inedito,(1935) in Giulia Veronesi, Persico Edoardo. Tutte le opere 1923 – 1935, Milano, 1964, pag. 288
3* Cfr. Rosselli Alberto, Grafici e Industrial Design (in Stile Industria n. 37), Milano (1962 aprile)
4* Cfr. Dorfles, Gillo, Le oscillazioni del gusto. Milano, Lerici, 1958, pp. 160-163