Le macchine morte di Raun

Le macchine morte di Raun

Strana storia editoriale quella di Raun di Ruggero Vasari. Redatto tra il 1926 e il 1927, nello stesso periodo del film Metropolis di Fritz Lang, e qualche anno dopo il suo L'angoscia delle macchine e R.U.R. di Karel Capek, si inserisce nella riflessione sul macchinismo come destino dell'umanità che caratterizza gli anni Venti. In una lettera del 14 febbraio 1931, Vasari scriveva a Guglielmo Jannelli: "Carissimo Guglielmo… circa Marinetti, ti prego di non parlargli affatto di me. Egli ha dei gravi torti che non ha fatto a me e a Walden, ma direttamente al Futurismo. Desidero solamente che tu gli scriva subito per farti mandare o portare a Messina il manoscritto di Raun, che ti prego di leggere attentamente, dato che per ora non vedo nessuna possibilità di poterlo pubblicare. Ci tengo che ne abbia piena cognizione, perché in esso ho creato un meraviglioso mondo, che pure essendo al di fuori del tempo e della realtà, è così vivente e…

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Marinetti e Isou: al di là dell’avanguardia

Marinetti e Isou: al di là dell’avanguardia

. Filippo Tommaso Marinetti muore il 2 dicembre del 1944, poco prima della fine della guerra, e il suo ultimo libro, pubblicato nel genaio 1945 dalla moglie Benedetta, è un’ode alla “Decima Mas”, una delle unità anti-partigiane più spietate, dove rivendica la propria coerenza e la propria poesia “fuori tempo e spazio”, che non cerca scuse per gli errori dell’uomo e del soldato, né si vuole conciliare con la realtà. Comincia l’epoca della ricostruzione. Il primo libro di Isodore Isou viene pubblicato nel 1947: Introduction à une nouvelle poésie et à une nouvelle musique: sarà lui a ispirare il linguaggio e i concetti dell’avanguardia nella seconda metà del secolo, come Marinetti lo era stato nella prima. Va detto che Isou, marxista, leninista e sionista, proustiano, rimbaldiano e dadaista, non avrebbe mai accettato di assimilarsi a nessuno, men che meno al fascista Marinetti, con cui del resto e per altri versi aveva troppo in comune. Bisognava cercare il nuovo ma dopo…

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Futurismo e Costruttivismo

Futurismo e Costruttivismo

Colpisci i bianchi con il cuneo rosso! E' il titolo di un dipinto di El Lissitzkij del 1919, stampato poi come manifesto, icona della rivoluzione russa e atto di nascita del Costruttivismo. All'indomani della Rivoluzione d'Ottobre gli artisti e i designer costruttivisti si misero al servizio del governo bolscevico, partecipando attivamente alla vita politica e alla educazione del popolo, ideando i materiali da esporre nelle festività pubbliche e nelle parate di strada. Vladimir Mayakovsky aveva scritto: “le strade siano i nostri pennelli, le piazze le nostre tele”. E proprio per strada fece la sua apparizione pubblica questa immagine, a Vitebsk, dove il gruppo Unovis dipingeva i manifesti della propaganda e le facciate dei palazzi, nella prospettiva del motto di Lenin: "Noi, anche ad ogni cuoca insegneremo a dirigere lo stato". Questa immagine però non era nuova. Riprende quella di un manifesto futurista del 1915, Sintesi futurista della guerra: : Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo e Piatti sono fermati durante una manifestazione…

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L’avanguardia applicata

L’avanguardia applicata

Alla Fondazione Juan March di Madrid, dal 30 marzo all'1 luglio 2012, avrà luogo l'esposizione: La vanguardia aplicada (1890 -1950). Più di 700 opere fra disegni originali, bozzetti, fotomontaggi, libri, riviste, illustrano la storia della tipografia e del design grafico del '900, una storia che coincide perfettamente con l'evoluzione dell'avanguardia internazionale dal futurismo a dada, dal costruttivismo al bauhaus fino al surrealismo, per quanto seppero influire nella vita quotidiana della comunicazione, dell'industria, della pubblicità: l'avanguardia applicata, appunto, una inedita prospettiva che si realizza per la prima volta proprio con questa mostra. La parte documentaria - i libri e le riviste - proviene dalla collezione di Josè Maria Lafuente: ci sono tutte le pubblicazioni più significative, ricercate a lungo da un capo all'altro del mondo col supporto dei librai antiquari più raffinati, da Vloemans a Didier Lecointre, da Ars Libri a Ricardo Ocampo, da Sims Reed a Guenter Linke, invitati tutti all'inaugurazione non certo in ossequio alle convenzioni ma per il…

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Anima Sound

Anima Sound

All'Aktionsraum 1 di Monaco di Baviera, dal 6 all'8 marzo 1970 si svolge l'azione/concerto ANIMA SOUND di Paul e Limpe Fuchs.  Limpe suona e canta nuda e impellicciata con la scritta "ANIMA" dipinta sul seno. Intorno un pubblico di giovani, forse una cinquantina, seduti per terra in una atmosfera carica di fumo e marijuana. Non sono figli dei fiori, non c'entrano niente col rock e il pop, cercano altre strade, l'anima del suono o il suono dell'anima, nella casa provvisoria degli artisti nuovi, nell'Europa spaventata degli anni Settanta.

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