fnlf-distintivo

Distintivo della F.N.L.F.
Federazione Nazionale dei Legionari Fiumani, 1921

All’occhiello della giacca porto solitamente questo distintivo e pochissimi sanno di che si tratti. C’è un serpente che si morde la coda, sette stelle in campo rosso e una sigla. Il serpente è l’uroboro, simbolo dell’infinito – o dell’eterno ritorno – le stelle sono le città del Carnaro che D’Annunzio voleva unite: la bandiera della Reggenza. “F.N.L.F.” è la sigla della Federazione Nazionale dei Legionari Fiumani, l’associazione ideata e proposta da Gabriele d’Annunzio nel corso dell’ultimo rapporto tenuto a Fiume il 6 gennaio del 1921. Il programma del gruppo è in un discorso di Eugenio Coselschi tenuto a Milano il 22 giugno 1922, che rivendica la Carta del Carnaro di D’Annunzio e si proclama antifascista e libertario:

Il Fiumanesimo è simbolo di rinnovamento e di resurrezione. La Costituzione del Carnaro, alla quale ci siamo giurati, vuole instaurare il Governo del Lavoro, il dominio dei produttori, di tutti i produttori, contro qualsiasi dittatura di parte…“.
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Eugenio Coselschi, Programma “immortale”, 1922
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Dopo la marcia su Roma, i legionari dell’FNLF e gli arditi dell’ANAI (Associazione Nazionale Arditi d’Italia) subiranno arresti e perquisizioni e nel gennaio 1924 le due organizzazioni verranno sciolte d’autorità dal regime in quanto gruppi armati antigovernativi.
C’è un altro distintivo che porto in alternativa sulla giacca, a seconda dell’umore. E’ lo stesso simbolo, con la differenza del colore del serpente, che è verde, e della sigla, che è “U.S.D.”
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Distintivo dell’U.S.D. Unione Spirituale Dannunziana, 1923
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Accade che nel marzo 1923 su proposta di Eugenio Coselschi, condivisa da Dannunzio, venga fondata l’USD Unione Spirituale Dannunziana: sarà qui che confluiranno FNLF e ANAI dopo il loro scioglimento. Per poter sopravvivere avevano sostituito le armi della critica alla critica delle armi.
Scrive Amedeo Bordiga, all’epoca segretario del Partito Comunista d’Italia (l’ala scissionista e antiparlamentare, cosiddetta “massimalista”, del partito comunista italiano):
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Tessera di iscrizione all’Unione Spirituale Dannunziana, 1923
Disegno di Umberto Calosci

La U.S.D. conta in Italia un centinaio di sezioni e circa duecento gruppi, con una organizzazione discretamente efficiente: ma essa non ha affatto stampa, neppure un settimanale o una rivista, che ne sia organo ufficiale. Il movimento dannunziano dovrebbe cominciare col precisare il suo programma di opposizione al fascismo attraverso chiare manifestazioni. Sebbene non si tratti di una vasta organizzazione, le sue tradizioni e il nome del suo capo darebbero a un tale atto un notevole peso politico. Movimento di intellettuali, di professionisti, di antichi combattenti, esso ci pare assommi quanto questi strati possono dare di non antiproletario, in una situazione in cui il proletariato sia sconfitto. È qualche cosa. In queste situazioni è molto difficile che gruppi delle classi medie non optino, tra le due dittature, per quella della borghesia… In ogni modo non potremmo non vedere con soddisfazione, integri restando tutti i punti teoretici e politici della nostra critica e del nostro chiaro dissenso, un movimento di agitazione di idee e di aperta discussione, che svolgesse su vasta scala questo tema: del disinganno di molti elementi intellettuali ed ex-combattenti sulla portata del fascismo, che oggi si svela come strumento della crassa materialità degli interessi parassitari più pesanti e più spietati, e mostra la miseria delle sue pretese restaurazioni di valori intellettuali, morali, spirituali” (Dalla rivista PROMETEO, nn. 1 e 2 del gennaio e febbraio 1924).
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L’USD si scioglierà nel 1925, dopo il discorso del 3 gennaio che instaurerà la dittatura personale di Mussolini.

 

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