C’era una volta un onesto editore che stava facendo bancarotta a causa di una bolletta telefonica… Era l’epoca dei primi numeri 999 erotici e qualcuno che stava lì non seppe resistere alla tentazione. La bolletta arrivò implacabile ed era una cifra milionaria insostenibile (allora eran lire).
L’editore riuscì a onorare il debito: un libraio antiquario pagò tutto quel che c’era da pagare ed ebbe in cambio le tavole originali dei metroposter realizzati da Renato Curcio e Pablo Echaurren, e alcune serie a stampa, da loro firmati pazientemente uno per uno a garanzia.
Poster che avevano tappezzato la metropolitana di Roma tra il 1994 e il 1995, attacchinati in lunghe file da ragazze e ragazzi ed erano il reportage di uno che dopo non so quanti anni, e senza aver ammazzato nessuno, poteva uscire dal carcere a respirare l’aria della libertà. Poter ascoltare e parlare con tante persone diverse: quanto sia bello e importante può capirlo solo chi è rimasto chiuso in una prigione. E allora sulla carta si affollano le storie terribili meravigliose e inimitabili delle persone: lui le trasmette in parole, Pablo le traduce in immagini, e insieme fanno i graffiti di una civiltà che andava formandosi o disfacendosi nel sottosuolo.
La preziosa piccola collezione rimase chiusa in un cassetto per vent’anni: il libraio che l’aveva acquistata aveva troppo altro da fare ma non voleva che finisse nel dimenticatoio e decise di cederla a noi. Ora, integrata con i fascicoli di Frigidaire e altro materiale, si può dire completa. Un museo se la comprerà prima o poi. Fine della storia. Per mezzo di questo opuscolo si potrà continuare a raccontarla.
La collezione completa dei 14 metroposter pubblicati, dieci dei quali firmati dagli autori, è disponibile in vendita:
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