CAVELLINI Guglielmo Achille
[pseud. GAC] (Brescia 1914 - Brescia 1990)
25 Lettere di Guglielmo Achille Cavellini [invito]
Luogo: Milano
Editore: Galleria Visualità
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1974 [gennaio]
Legatura: cartolina postale
Dimensioni: 13x17,4 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: immagine fotografica in bianco e nero con immagine del Duomo di Milano con il cartellone commemorativo «Milano - Palazzo Reale - Cavellini 1914-2014 - 16 gennaio - 28 febbraio». Esemplare non viaggiato. Invito originale della mostra (Milano, Galleria Cenobio - Visualità, 16 gennaio - 28 febbraio 1974).
Bibliografia: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Edizioni Nuovi Strumenti, 1993: sez. «Francobolli, adesivi e cartoline»
Prezzo: € 130ORDINA / ORDER
"25 Lettere è un altro piccolo ciclo compiuto in cui GAC, con fantasia sottile, intrattiene una corrispondenza con venticinque grandi personaggi della storia. [...] «25 Lettere» avvince soprattutto dal punto di vista del racconto. Ogni lettera è un piccolo gioiello di psicologia narrativa, documentata storicamente e centrata su episodi in cui i rapporti tra uomini sopravanzano la storia" (Piero Cavellini, «La storia di GAC. Appunti a margine della Vita di un Genio», in: AA.VV., «Guglielmo Achille Cavellini», Brescia, Nuovi Strumenti, 1993).
"La prima cartolina-invito di questo tipo la realizzai per la mostra a Milano delle 25 lettere. L'idea nacque perché davanti al duomo era stata eretta un'alta staccionata, per lavori di restauro. La staccionata copriva tutta la facciata: uno spazio stimolante per la pubblicità. Feci una fotografia della staccionata dopo avere collocato un grande cartellone: «Milano - Palazzo reale - Cavellini 1914-2014 - 16 gennaio - 28 febbraio». Mi riferirono che il Comune di Milano si era seccato e tentò di avviare una causa nei miei confronti: inutilmente perché avrebbe dovuto attendere l'anno 2014" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 40).
"Nel gennaio 1974 esposi le 25 tele delle lettere al Cenobio-Visualità [...]. La galleria era piccola, le tele non erano incorniciate, pendevano dalle pareti e dal soffitto come panni stesi al sole e i visitatori erano costretti a seguire dei percorsi a labirinto. [...] La critica nemmeno si accorse della mia mostra. Intuivo che si doveva attendere, pazientare, dare prova di continuità. [...] Intanto pensavo alla realizzazione di un'altra mostra a domicilio. [...] Ero contrariato perché non riuscivo a trovare nelle carte di famiglia le fotografie della mia infanzia e giovinezza. Intendevo realizzare in vita, un mio libro illustrato come quelli che solitamente si pubblicano post-mortem" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pp. 38-39).
"La prima cartolina-invito di questo tipo la realizzai per la mostra a Milano delle 25 lettere. L'idea nacque perché davanti al duomo era stata eretta un'alta staccionata, per lavori di restauro. La staccionata copriva tutta la facciata: uno spazio stimolante per la pubblicità. Feci una fotografia della staccionata dopo avere collocato un grande cartellone: «Milano - Palazzo reale - Cavellini 1914-2014 - 16 gennaio - 28 febbraio». Mi riferirono che il Comune di Milano si era seccato e tentò di avviare una causa nei miei confronti: inutilmente perché avrebbe dovuto attendere l'anno 2014" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 40).
"Nel gennaio 1974 esposi le 25 tele delle lettere al Cenobio-Visualità [...]. La galleria era piccola, le tele non erano incorniciate, pendevano dalle pareti e dal soffitto come panni stesi al sole e i visitatori erano costretti a seguire dei percorsi a labirinto. [...] La critica nemmeno si accorse della mia mostra. Intuivo che si doveva attendere, pazientare, dare prova di continuità. [...] Intanto pensavo alla realizzazione di un'altra mostra a domicilio. [...] Ero contrariato perché non riuscivo a trovare nelle carte di famiglia le fotografie della mia infanzia e giovinezza. Intendevo realizzare in vita, un mio libro illustrato come quelli che solitamente si pubblicano post-mortem" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pp. 38-39).