SAVINIO Alberto
[Andrea Alberto De Chirico] (Atene 1891 - Roma 1952)
SCIALOJA Toti
(Roma 1914 - 1998)
BRANCATI Vitaliano
(Pachino, Siracusa 1907 - Torino 1954)
Orfeo vedovo. Opera in un atto. Parole e musica di Alberto Savinio - Morte dell'aria. Tragedia in un atto di Toti Scialoja. Musica di Goffredo Petrassi - Il tenore sconfitto. Farsa musicale di Vitaliano Brancati. Musica di Vincenzo Tommasini
Luogo: Roma
Editore: Gli Spettacoli dell'Anfiparnaso
Stampatore: Istituto Grafico Tiberino - Roma
Anno: 1950 (ottobre)
Legatura: brossura
Dimensioni: 21,2x13,7 cm.
Pagine: pp. 58 (2)
Descrizione: copertina con titoli in nero e rosso su fondo grigio. Libretti delle opere. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
Tutte e tre le opere furono rappresentate il 24 ottobre 1950 al Teatro Eliseo di Roma.
L'«Orfeo vedovo», viene presentato da Savinio sul «Corriere d’Informazione» il 14-15 otto-bre 1950: "Orfeo, uomo completo, tutto poeta, viene a trovarsi implicato suo malgrado nel vario sciocchismo degli uomini, della vita.... Vedovo Orfeo non è di moglie... Vedovo è Orfeo, vedovo momentaneo, della Poesia. Ed è in quanto momentaneo vedovo della Poesia, e dunque momentaneamente minorato, che Orfeo cade momentaneamente nello sciocchismo degli uomini e della vita".
Trama dell'«Orfeo Vedovo». Orfeo per riportare in vita Euridice si rivolge all'Agenzia IRD (Istituto Ri-costituzione Defunti). Tornata in vita Euridice non riconosce Orfeo, vaga annoiata per la scena fino a quando non fa la sua apparizione Maurizio il dattilografo: Orfeo scopre così che i due avevano una relazione, e quando si baciano spara due colpi di pistola, che non feriscono gli amanti. A questo Orfeo si adira con l'Agente della compagnia che prova a riavviare la macchina senza successo: Orfeo si uccide. L'Agente prova di nuovo a riavviare la macchina per rimettere ordine nella storia: riesce a far scomparire gli amanti e a riportare Orfeo momentaneamente in vita ma mentre ancora si sta puntando la pistola alla tempia per tornare dalla sua Euridice. L'Agente ora prega che cali il sipario: "Discrezione ci vuole. Costui è più che un marito che sta per raggiungere la moglie: è il poeta che sta per raggiungere la poesia".
L'«Orfeo vedovo», viene presentato da Savinio sul «Corriere d’Informazione» il 14-15 otto-bre 1950: "Orfeo, uomo completo, tutto poeta, viene a trovarsi implicato suo malgrado nel vario sciocchismo degli uomini, della vita.... Vedovo Orfeo non è di moglie... Vedovo è Orfeo, vedovo momentaneo, della Poesia. Ed è in quanto momentaneo vedovo della Poesia, e dunque momentaneamente minorato, che Orfeo cade momentaneamente nello sciocchismo degli uomini e della vita".
Trama dell'«Orfeo Vedovo». Orfeo per riportare in vita Euridice si rivolge all'Agenzia IRD (Istituto Ri-costituzione Defunti). Tornata in vita Euridice non riconosce Orfeo, vaga annoiata per la scena fino a quando non fa la sua apparizione Maurizio il dattilografo: Orfeo scopre così che i due avevano una relazione, e quando si baciano spara due colpi di pistola, che non feriscono gli amanti. A questo Orfeo si adira con l'Agente della compagnia che prova a riavviare la macchina senza successo: Orfeo si uccide. L'Agente prova di nuovo a riavviare la macchina per rimettere ordine nella storia: riesce a far scomparire gli amanti e a riportare Orfeo momentaneamente in vita ma mentre ancora si sta puntando la pistola alla tempia per tornare dalla sua Euridice. L'Agente ora prega che cali il sipario: "Discrezione ci vuole. Costui è più che un marito che sta per raggiungere la moglie: è il poeta che sta per raggiungere la poesia".