VACCARI Franco
(Modena 1936)
11 Sett. 2001 - Si cambia?
Luogo: Nonantola
Editore: Comune di Nonantola - Assessorato alla Cultura, "Attività Visive"
Stampatore: Tipografia TEM - Modena
Anno: 2002 (marzo)
Legatura: brossura a due punti metallici
Dimensioni: 20,8x15 cm.
Pagine: pp. 16 n.n.
Descrizione: copertina con titoli impressi in nero e rosso e 10 illustrazioni n.t. di cui 2 a colori e 8 in bianco e nero. Testo di Nadia Raimondi («Sappiamo quello che vediamo?»). Nelle prime due pagine è impressa l'immagine sfocata in nero su fondo bianco di una figura umana che precipita nel vuoto. Libro d'artista in tiratura unica di 500 esemplari numerati a mano. Opera pubblicata in occasione della mostra «Film, video, videoinstallazioni» (Nonantola, Palazzo Comunale, 23 marzo - 1 maggio 2002). Edizione originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 150ORDINA / ORDER
"Nel 2002 si tiene presso il Palazzo Comunale di Nonantola (Modena) la mostra
«Franco Vaccari. Fuori schema. 1966-2001. Film, video, videoinstallazioni,
esposizioni in tempo reale, web» e in occasione di questa Vaccari pubblica il libro «11
settembre 2001: si cambia?». Esso è costituito da tre scatti del crollo delle Torri Gemelle accostati ad immagini pubblicitarie e due copertine di periodici italiani dedicate all’evento affiancate alle copertine contemporanee di Artforum e Flash Art. Il libro poi si chiude con un
intervento critico di Nadia Raimondi. Il titolo del libro riflette quello stato d’animo diffuso davanti a un evento epocale e tragico come l’attacco alle Torri Gemelle: si pensa che dopo di esso nulla sarà come prima, che tutto cambierà. La domanda che si pone quindi Vaccari è se il mondo sia davvero cambiato dopo allora. La risposta è no e la prova sta in queste immagini: il mondo dell’arte e quello della pubblicità sono sempre autoreferenziali e continuano con i loro consueti meccanismi come se nulla fosse successo" (Beatrice Balbi, tesi di laurea «I libri d'artista di Franco Vaccari: dalla poesia visiva alla Narrative Art - 1965-1976», Venezia, Università Cà Foscari, Corso di Laurea Magistrale in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici, Anno Accademico 2020-2021; pag. 37).
"Tutti abbiamo pensato e pensiamo che non si può non cambiare, dopo un evento così assoluto da proporsi come sacrale e addirittura catartico: dopo, si deve riprogettare un futuro, un altro futuro… Devono averlo pensato i sopravvissuti al diluvio biblico, alla lava e alle ceneri di Pompei, all’inferno di Hiroshima… E l’arte, l’unica per antonomasia sempre all’avanguardia, interprete anticipatrice di ogni svolta epocale o infestatrice di cambiamento, avrà sicuramente avvertito questo bisogno di reale catarsi… Invece no, non è così e Franco Vaccari, al solito calato nella realtà e intento a leggere in tempo reale le tracce che ne segnalano caratteri non ancora patenti, viene a rivelare chiaramente con «SI CAMBIA?» Che non si cambia affatto. Il mondo dell’arte, non solo non ha percepito e colto in anticipo quanto aleggiava fra l’intreccio dei vari accadimenti, ma non sembra capace, dopo l’evento, di mutare o, almeno, di modificare nessuno dei meccanismi e delle modalità che ne costituiscono l’essenza attuale. L’arte e il suo sistema continuano ad essere autoreferenziali e a non rischiare mai, uscendo dal chiuso di quei luoghi garantiti che sono le gallerie e le riviste del suo artefatto consenso. L’arte è così avulsa dalla realtà che non si accorge neppure di quando viene superata in immagine e in immaginazione dalla realtà stessa!" (dal testo di Nadia Raimondi).
"Tutti abbiamo pensato e pensiamo che non si può non cambiare, dopo un evento così assoluto da proporsi come sacrale e addirittura catartico: dopo, si deve riprogettare un futuro, un altro futuro… Devono averlo pensato i sopravvissuti al diluvio biblico, alla lava e alle ceneri di Pompei, all’inferno di Hiroshima… E l’arte, l’unica per antonomasia sempre all’avanguardia, interprete anticipatrice di ogni svolta epocale o infestatrice di cambiamento, avrà sicuramente avvertito questo bisogno di reale catarsi… Invece no, non è così e Franco Vaccari, al solito calato nella realtà e intento a leggere in tempo reale le tracce che ne segnalano caratteri non ancora patenti, viene a rivelare chiaramente con «SI CAMBIA?» Che non si cambia affatto. Il mondo dell’arte, non solo non ha percepito e colto in anticipo quanto aleggiava fra l’intreccio dei vari accadimenti, ma non sembra capace, dopo l’evento, di mutare o, almeno, di modificare nessuno dei meccanismi e delle modalità che ne costituiscono l’essenza attuale. L’arte e il suo sistema continuano ad essere autoreferenziali e a non rischiare mai, uscendo dal chiuso di quei luoghi garantiti che sono le gallerie e le riviste del suo artefatto consenso. L’arte è così avulsa dalla realtà che non si accorge neppure di quando viene superata in immagine e in immaginazione dalla realtà stessa!" (dal testo di Nadia Raimondi).