A Attualità Architettura Abitazione Arte
[dal n. 7: Cultura della Vita]
A - Anno I nn. 1 - 9 [Tutto il pubblicato]
Luogo: Milano
Editore: Editoriale Domus
Stampatore: Istituto Geografico De Agostini - Novara
Anno: 1946 (15 febbraio / 8 giugno)
Legatura: N. D.
Dimensioni: 9 fascicoli 39x28 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: Rivista illustrata diretta da Carlo Pagani, Lina Bo e Bruno Zevi, interamente illustrata con immagini fotografiche, fotomontaggi, disegni e tavole pubblicitarie in nero e a colori.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 6000ORDINA / ORDER
La breve esperienza di "A" segna un momento importante nella storia dell'architettura italiana: nell'immediato dopoguerra e nell'urgenza della ricostruzione la rivista, schierata politicamente a sinistra, si propone come luogo di sperimentazione e di confronto con il pubblico sui problemi dell'architettura e dell'arredamento mettendo al centro delle inchieste, dei servizi e dei questionari il rapporto fra architettura e vita quotidiana. L'impaginazione e l'uso della fotografia, di forte impatto visivo, ha una impronta marcatamente neorealista.

Contenuto dei fascicoli:

- n. 1 (16 febbraio 1946): pp. 12, impaginazione a tre colori (bianco, nero e giallo). Articoli di Bruno Zevi «La bomba atomica pone nuovi problemi di cultura», Ireno Diotallevi «1000 tecnici parlano. In un convegno a Milano è stato trattato il problema della ricostruzione edilizia», Achille Campanile: «Ricostruzione edilizia ovvero Le riflessioni errate. Tragedia in due battute», Carlo Pagani, Aldo Buzzi e altri. Vignette di Saul Steinberg e Marcello Piccardo. Testo in copertina: "Perchè dobbiamo vivere così male? Noi dobbiamo ricominciare da capo, dalla lettera A, per organizzare una vita felice per tutti. Noi ci proponiamo di creare in ogni uomo e in ogni donna la coscienza di ciò che è la casa, la città; occorre far conoscere a tutti i problemi della ricostruzione perchè tutti, e non solo i tecnici, collaborino alla ricostruzione".

- n. 2 (1 marzo 1946): pp. 16, impaginazione a tre colori (bianco, nero e azzurro. Articoli di Gaetano Ciocca, Enrico Tedeschi «Possono le nostre città soppravvivere?», Natalia Rene «Ricostruzione U.R.S.S.», una «Intervista con l'Architetto Roth», Augusto Magnaghi «Vi presento i mobili», Bruno Zevi «Note a margine di un viaggio», Egidio Bonfante «L'arte nella Casa del Popolo», Achille Campanile «Architettura razionale. Tragedia in due battute», Aldo Buzzi «Coabitatori italiani». Vignette di Marcello Piccardo, numerose sequenze fotografiche e fotomontaggi b.n. di autori anonimi. Testo in copertina: "Perchè dobbiamo vievere così male stretti nel disordine delle nostre città sovraffollate. Tutti dobbiamo interessarci ai problemi della casa, se vogliamo migliorare le nostre condizioni, vivere in alloggi meglio organizzati. "A" bandisce un referendum che ha lo scopo di determinare un arredamento ideale. La vostra partecipazione è della massima importanza; la voce della opinione pubblica deve essere alla base della ricostruzione".

- n. 3 (15 marzo 1946): pp. 16, stampato b.n. con inserti in rosso, vignette di M. Piccardo e John Rosol. Testi di Achille Campanile «Gli affari sono affari», Raffaele Carrieri, Gaetano Ciocca, Ignazio Gardella, Carlo Pagani «Ricostruzione e democrazia», Carlo Rusconi, Baldo Bandini, Augusto Magnaghi, Egidio Bonfante. Una intervista con Alberto Sartoris. Testo in copertina: "La donna deve dire la sua parola sulla casa. Le sue richieste non devono essere ignorate, se vogliamo realizzare una architettura democratica. In questo numero troverete il primo questionario dela grande concorso A. Partecipando al concorso la donna italiana accorcerà la distanza che la separa dalla abitazione ideale e, se la fortuna l'assiste, potrà avere un arredamento gratis".

- n. 4 (1 aprile 1946): pp. 16, stampato b.n. con inserti in viola. Vignette di Marcello Piccardo. Testi di Paolo Sanpaolesi, Luigi Mattioni, Enrico Tedeschi, Augusto Magnaghi, Alfred Roth «Componiamo la nostra casa», Renato Radici, Raffaele Carrieri «I quadri ci vengono incontro», Achille Campanile, Samek «Walter Gropius». Intervista con Sem Benelli e Giuseppe Mancini, rispettivamente committente e costruttore del Castello di Zoagli. Testo in copertina: "Per raggiungere una vita migliore dobbiamo sfruttare tutte le possibilità che oggi ci sono offerte dalla tecnica. Dobbiamo perciò aumentare le scuole professionali e rendere più tecnico l'insegnamento, oggi ancora così generico e lontano dalla realtà della vita".

- n. 5 (15 aprile 1946): pp. 16, stampato b.n. con inserti in verde. Vignette di Marcello Piccardo. Testi di Achille Campanile, Egidio Bonfante, Ignazio Gardella, Leone Giuseppe Ronzoni, Renato Radici, Augusto Magnaghi, Luigi Mattioni. Testo in copertina: "La donna moderna non sarà più schiava della vita domestica se avrà saputo intelligentemente organizzare i suoi lavori, se, nella casa, troverà piena rispondenza alle sue esigenze. Fate partecipi gli architetti delle vostre aspirazioni intorno all'arredamento ideale partecipando al grande concorso di A: in questo numero la terza puntata del refeendum che assegnerà alla vincitrice un arredamento gratis".

- n. 6 (1 maggio 1946): pp. 16, stampato b.n. con inserti arancio. Vignette di Marcello Piccardo e Sto (in ultima pagina). Testi di Enrico Tedeschi, Egidio Bonfante «Nel centro di Milano nella soffitta bruciata vive un architetto...» (appartamento realizzato dall'architetto bolognese Antonio Lombardini con materiali di recurepero), Augusto Magnaghi, Beniamino Dal Fabbro, Ezio Palazzo, Laura De Giani, Achille Campanile. Con il testo: «Gli studenti di Roma si agitano contro un professore fascista», resoconto della protesta studentesca contro la riammissione all'insegnamento di Enrico Del Debbio. Testo in copertina: "A per aspirazione. A che cosa? Al tuo benessere psicologico, alla tua gioia nella vita domestica, nella casa, nella città dove vivi. Aspirazione ad una vita integrata, nella quale non ti senta più solo".

- n. 7 (25 maggio 1946): pp. 8, copertina illustrata a colori e inserti in vari colori, vignetta a colori in copertina. Tutti i testi sono anonimi. Con una recensione a Carlo Levi "Uomo della settimana" per il libro «Cristo si è fermato a Eboli». Testo in copertina: "Possiamo vivere meglio - A significa anti-meschinità. Liberazione dalla meschinità psicologica, domestica, architettonica, urbana. La nostra cultura dedita a miti megalomani, al continuo autosacrificarsi per ideali astratti, è fallita. Ma una nuova cultura emana già il suo messaggio. Ha un ideale immanente e coraggioso: la felicità umana".

- n. 8 (1 giugno 1946): pp. 8, copertina illustrata a colori e inserti in vari colori, 1 vignetta a colori in copertina. Tutti i testi sono anonimi. Con una recensione ad Aldo Garosci "Uomo della settimana" per il libro «Vita di carlo Rosselli». Testo in copertina: "A per Ansia - Per cosa? Ma, è naturale, per i nostri fratelli, per i cittadini di questa nostra Italia. Voteranno per la repubblica, e per la vita? Voteranno per la morte e per il suo istituto monarchico? Siamo preoccupati: la reazione sabauda giustifica qualunque disordine, qualunque ribellione di uomini liberi incapaci di suicidarsi".

- n. 9 (8 giugno): pp. 8, copertina illustrata a colori e inserti in vari colori, 1 vignetta a colori in copertina. Con un doppio articolo sull'esito del referendum su monarchia o repubblica: essendo il fascicolo pubblicato prima dell'esito del referendum, la redazione prepara due articoli diversi per esprimere la propria posizione: «Il coraggio ha vinto» e «La paura ha vinto». Tutti i testi sono anonimi. Nella rubrica "Uomo della settimana" è protagonista Vito Cocchiarale, uno "sciuscià" che si è emancipato: vive raccogliendo mozziconi di sigarette ed è divenuto un esperto che dalla cicca sa riconoscere il tipo di tabacco. Testo in copertina: "A per Amore - Amore per questa nostra repubblica nascente. Per questa libertà conquistataci dai fratelli nostri, migliori di noi. Amore per la vita del nostro paese, senza la quale non c'è vita per te e per noi. La repubblica non è un salto nel buio. E un salto nel buio del fascismo, del disordine, del disgusto. E' un salto nella vita della ricostruzione e del progresso".