QUATTROCCHI Angelo
(Maremma 1945 - Roma 2009)
Babbo Marx… Tu che ne pensi?
Luogo: Milano
Editore: Edizioni Ottaviano
Stampatore: Arti Grafiche Leva - Milano
Anno: 1976 (marzo)
Legatura: brossura
Dimensioni: 24x17 cm.
Pagine: pp. 95 (1)
Descrizione: copertina illustrata con un disegno in rosso su fondo bianco dell'autore e numerose riproduzioni fotografiche b.n. del genere fotoromanzo n.t. Prima edizione.
Bibliografia: L'Arengario Studio Bibliografico, «Dopo Marx aprile. Libri e documenti del Movimento '77», Gussago, Edizioni dell'Arengario, 2007: pag. 8, n. 42
Prezzo: € 80ORDINA / ORDER
"Non ascoltate, non ascoltiamo i managers del nostro futuro, i gestori delle nostre speranze, i capetti di oggi che saranno i burocrati di domani, questo almeno, come minimo. Molti di noi già sanno che la lunga marcia è cominciata da un pezzo, al di là di teorie libresche e di slogan politici, molti di noi già stanno imparando a vivere in maniera diversa, e già vivono diversamente, «come se la rivoluzione fosse già avvenuta». No, non è vero, gridano i politicanti, bisogna aspettare il grande giorno, e poi tutto cambierà. (...) Non ci son linee, né teorie, che possan contenere la bellezza e multiformità della vita, ed è giusto solo che ciascuno di noi si trovi le sue ragioni di rivoluzione, per se stesso e per il mondo... Ma quando, ma quando, ma quando? (...) Ma adesso e subito, ma qui e in questo momento, compagno, freak, diverso, diseredato, alienato, incazzato, qui, adesso e subito, cominciando da te e continuando con il mondo, perché non c'è un posto dove tu finisci e dove cominciano gli altri, perché se il tuo amore per il mondo, per un mondo diverso trova l'amore degli altri, allora la rivoluzione comincia, in te e negli altri, nel mondo..." (pag. 90).
In appendice e al retro di copertina: "Il potere a nessuno. Decalogo per una rivoluzione elementare, da fare qui, adesso e subito": "1. Sono aboliti tutti i luoghi di pena; asili, scuole, chiese, supermercati, caserme... saran trasformati in luoghi utili, e di gioia; 2. Sono abolite tutte le eredità di cose; 3. Libera sessualità, eterosessuale, omosessuale o quella che è. Liberi rapporti. L'unico crimine è far male alle persone; 4. Libero uso delle erbe che non fanno male (hashish, marijuana). Sono proibite invece le droghe che uccidono (eroina, televisione); 5. Servizio militare sostituito da addestramento volontario al giardinaggio, e alla ricostruzione del paesaggio; 6. Case, medicine e mezzi di trasporto gratis. Progressiva eliminazione del denaro; 7. Creazione di case e non di conigliaie di coppie. Di posti pubblici per tribù, e non per gente sola; 8. I consigli dei contadini, degli operai, dei poveri, degli studenti ecc. ovviamente decidono; 9. Quello che c'è da decidere, cioèp come si organizza il lavoro senza padroni, che non è più lavoro, ma un'altra cosa; 10. Per chi non ci sta, padroni del vapore e generali in pensione, una bella pensione, se stanno buoni" (pag. 93).
In appendice e al retro di copertina: "Il potere a nessuno. Decalogo per una rivoluzione elementare, da fare qui, adesso e subito": "1. Sono aboliti tutti i luoghi di pena; asili, scuole, chiese, supermercati, caserme... saran trasformati in luoghi utili, e di gioia; 2. Sono abolite tutte le eredità di cose; 3. Libera sessualità, eterosessuale, omosessuale o quella che è. Liberi rapporti. L'unico crimine è far male alle persone; 4. Libero uso delle erbe che non fanno male (hashish, marijuana). Sono proibite invece le droghe che uccidono (eroina, televisione); 5. Servizio militare sostituito da addestramento volontario al giardinaggio, e alla ricostruzione del paesaggio; 6. Case, medicine e mezzi di trasporto gratis. Progressiva eliminazione del denaro; 7. Creazione di case e non di conigliaie di coppie. Di posti pubblici per tribù, e non per gente sola; 8. I consigli dei contadini, degli operai, dei poveri, degli studenti ecc. ovviamente decidono; 9. Quello che c'è da decidere, cioèp come si organizza il lavoro senza padroni, che non è più lavoro, ma un'altra cosa; 10. Per chi non ci sta, padroni del vapore e generali in pensione, una bella pensione, se stanno buoni" (pag. 93).