POMPEI Mario
(Terni 1903 - Roma 1958)
Caro De Angelis, eccole gli appunti da lei cortesemente richiestimi più volte...
Luogo: Roma
Editore: N. D.
Stampatore: N. D.
Anno: s.d. [1931]
Legatura: N. D.
Dimensioni: 3 fogli 28,7x22,7 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: lunga lettera autografa firmata, su tre fogli di carta intestata «Mario Pompei», inviata ad Alberto De Angelis. Contiene un dettagliato resoconto sull'attività artistica dell'artista fino al 1930.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 1400ORDINA / ORDER
Testo sul primo foglio: "Caro De Angelis, eccole gli appunti da lei cortesemente richiestimi più volte. Sono chiari sufficientemente? Ci capisce qualcosa? Grazie, e affettuosi auguri a lei e ai suoi. Aff.mo Pompei".
Dettagliato resoconto della carriera artistica di Mario Pompei fatto di propria mano. Dall'esordio come scenografo per il Teatro dei Piccoli di Vittorio Podrecca (1921-1924), alle messe in scena e ai costumi de «La signora della Camelie» (per Tatiana Pavlova, 1924), Luigi Pirandello ed Eugenio Giovannetti (1925), alla direzione scenografica per la Compagnia Stabile del Teatro Odescalchi (1926-1927) e via via alle altre numerose rappresentazioni teatrali fra cui «Nerone» e «Ottobrata» di Petrolini (1929), a cui si aggiungono la collaborazione in ambito cinematografico per il film «La Grazia» e gli ambienti di «Nerone» della Cines (1930). Come autore, Pompei segnala la rappresentazione di quattro sue commedie, 2 per adulti e 2 per bambini: «Caffè dell'avvenire» e «Signora che rubava i cuori» (1926); «Le tre figlie di Pinco Pallino» (1928) e «Le peripezie di Pinco Pallino» (1930). Inoltre dichiara di aver pubblicato "quasi clandestinamente" un volumetto di commedie con prefazione di Silvio D'Amico: «La sentinella del Re». Segnala poi le collaborazioni come illustratore per varie riviste e case editrici, oltre ai disegni per i sussidiari della scuola statale di prima e seconda elementare. Accenna alla sua attività nell'ambito artigianale, segnalando i suoi lavori per L'Ente Nazionale Piccole Industrie (mobili e oggetti d'arredamento) e per la casa Lenci (bambole e oggetti di vestiario). Infine segnala due commedie scritte per la radio nel 1930: «Lampada dell'arco» e «Se vincessi», prodotte dall'EIAR. Le ultime due note sottolineano due aspetti: "- Ho cominciato a sedici anni la mia carriera teatrale con un teatro di burattini col quale ho dato 24 rappresentazioni nelle principali famiglie dell'aristocrazia romana, dopodiché fui invitato a darne una a Corte alla presenza delle LL. Maestà e della LL. Altezze reali. - E' stato sempre bocciato al Reale Teatro dell'Opera di Roma".
Dettagliato resoconto della carriera artistica di Mario Pompei fatto di propria mano. Dall'esordio come scenografo per il Teatro dei Piccoli di Vittorio Podrecca (1921-1924), alle messe in scena e ai costumi de «La signora della Camelie» (per Tatiana Pavlova, 1924), Luigi Pirandello ed Eugenio Giovannetti (1925), alla direzione scenografica per la Compagnia Stabile del Teatro Odescalchi (1926-1927) e via via alle altre numerose rappresentazioni teatrali fra cui «Nerone» e «Ottobrata» di Petrolini (1929), a cui si aggiungono la collaborazione in ambito cinematografico per il film «La Grazia» e gli ambienti di «Nerone» della Cines (1930). Come autore, Pompei segnala la rappresentazione di quattro sue commedie, 2 per adulti e 2 per bambini: «Caffè dell'avvenire» e «Signora che rubava i cuori» (1926); «Le tre figlie di Pinco Pallino» (1928) e «Le peripezie di Pinco Pallino» (1930). Inoltre dichiara di aver pubblicato "quasi clandestinamente" un volumetto di commedie con prefazione di Silvio D'Amico: «La sentinella del Re». Segnala poi le collaborazioni come illustratore per varie riviste e case editrici, oltre ai disegni per i sussidiari della scuola statale di prima e seconda elementare. Accenna alla sua attività nell'ambito artigianale, segnalando i suoi lavori per L'Ente Nazionale Piccole Industrie (mobili e oggetti d'arredamento) e per la casa Lenci (bambole e oggetti di vestiario). Infine segnala due commedie scritte per la radio nel 1930: «Lampada dell'arco» e «Se vincessi», prodotte dall'EIAR. Le ultime due note sottolineano due aspetti: "- Ho cominciato a sedici anni la mia carriera teatrale con un teatro di burattini col quale ho dato 24 rappresentazioni nelle principali famiglie dell'aristocrazia romana, dopodiché fui invitato a darne una a Corte alla presenza delle LL. Maestà e della LL. Altezze reali. - E' stato sempre bocciato al Reale Teatro dell'Opera di Roma".