ANONIMO
Commento del Grappa sopra la canzone in lode della salsiccia [Comento del Grappa nella canzone del Fiorenzuola in lode della salsiccia]
Luogo: Bologna
Editore: Presso l'Editore Gaetano Romagnoli
Stampatore: Stabilimento Tipografico Successori Monti
Anno: 1881 [maggio]
Legatura: brossura
Dimensioni: 18,8x12,5 cm.
Pagine: pp. XXV - 112
Descrizione: Opera pubblicata nella collana: "Scelta di curiosità letterarie inedite o rare dal secolo XII al XVII in Appendice alla Collezione di Opere inedite o rare. Dispensa CLXXXIV". Copertina tipografica. Prefazione di C. Alderighi. Tiratura di 202 esemplari numerati.
Bibliografia: Paleari Henssler 1998: volume I, pag. 192; Westbury 1963: pag. 118 nota nell'ultima riga
Prezzo: € 150ORDINA / ORDER
Opera pubblicata per la prima volta nel 1545.
"La «Canzone in lode della Salsiccia» dovette essere scritta da Agnolo Fiorenzuola, sotto il cui nome venne stampato più volte, e non da Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca, al quale da taluno vorrebbe attribuirsi. Altri potrà indagare chi sotto il finto nome di Grappa fosse il vero autore del «Commento» (...) Ristampa eseguita sull'esemplare, forse l'unico che finora si conosca, che si conserva alla Biblioteca Nazionale di Firenze (...). In verità nel curare quest'edizione mi son tenuto per la via di mezzo; vale a dire, ho riprodotto tal quale il testo senza nulla aggiungere nè levare, tanto più che né il manoscritto né altre stampe mi potevano soccorrere (...). Insomma mi sono governato secondo le norme che hanno tenuto e tengono i migliori e valenti editori di cose antiche. Dove mi è parso conveniente di porre qualche noticina per ischiarimento, l'ho posta. E' stata questa l'opera mia." (dalla prefazione di C. Alderighi).
"La «Canzone in lode della Salsiccia» dovette essere scritta da Agnolo Fiorenzuola, sotto il cui nome venne stampato più volte, e non da Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca, al quale da taluno vorrebbe attribuirsi. Altri potrà indagare chi sotto il finto nome di Grappa fosse il vero autore del «Commento» (...) Ristampa eseguita sull'esemplare, forse l'unico che finora si conosca, che si conserva alla Biblioteca Nazionale di Firenze (...). In verità nel curare quest'edizione mi son tenuto per la via di mezzo; vale a dire, ho riprodotto tal quale il testo senza nulla aggiungere nè levare, tanto più che né il manoscritto né altre stampe mi potevano soccorrere (...). Insomma mi sono governato secondo le norme che hanno tenuto e tengono i migliori e valenti editori di cose antiche. Dove mi è parso conveniente di porre qualche noticina per ischiarimento, l'ho posta. E' stata questa l'opera mia." (dalla prefazione di C. Alderighi).