BARBEY D'AUREVILLY Jules-Amedée
(Saint-Saveur-le Vicomte 1808 - Parigi 1889)
Del Dandismo e di George Brummell
Luogo: Roma
Editore: Astrolabio
Stampatore: Stbilimento A. Staderini - Roma
Anno: 1944
Legatura: brossura
Dimensioni: 17,5x11 cm.
Pagine: pp. 98 (2)
Descrizione: copertina con titoli in nero e rosso su fondo beige. Traduzione e note di Mario A. Meschini. Bruniture in copertina. Prima edizione italiana.
Bibliografia: AA.VV., «Dizionario universale della letteratura contemporanea», Milano, Arnoldo Mondadori, 1959-1963: vol. I pag. 276
Prezzo: € 30ORDINA / ORDER
"Gli intelletti soliti a veder le cose soltanto dal loro lato più piccolo hanno immaginato che il Dandismo fosse principalmente l'arte del vestire, una felice e audace dittatura quanto all'abbigliamento e all'eleganza esteriore. Certissimamente è anche questo; ma è molto di più. Il Dandismo è tutta una maniera d'essere e non si è che per il lato esteriormente visibile. E' una maniera d'essere interamente composta di sfumature, come sempre accade nelle società molto vecchie e civili, dove la commedia diviene così raffinata e dove le convenienze trionfano a stento della noia. (...) Così una delle conseguenze del Dandismo, uno dei suoi principali caratteri, (...) è di produrre sempre l'imprevisto, vale a dire ciò che lo spirito assuefatto al giogo delle regole, non può, secondo buona logica, aspettarsi. (...) Il Dandismo non si cura della regola, pur rispettandola ancora. Ne soffre e se ne vendica, pur subendola; la invoca allorché le si sottrae; la domina e ne è dominato a volta a volta; carattere doppio e mutevole! Per giocare a questo gioco bisogna avere al proprio servizio tutti gli artifici che formano la grazia, come le sfumature del prisma formano riunendosi l'opale" (pp. 31-21).