FILMSTUDIO Associazione Culturale
[originariamente: Filmstudio 70] (Roma 1967 - in attività)
Filmstudio - Programmi
Luogo: Roma
Editore: Filmstudio 70
Stampatore: G.E.R. - Roma
Anno: 1973 [gennaio]
Legatura: brossura a un punto metallico
Dimensioni: 15x15 cm.
Pagine: pp. 24 n.n.
Descrizione: copertina illustrata con un disegno a piena pagina, varie composizioni grafiche e disegni a cura del «Filmstudioprogramma» (ovvero i «Fantastici 4»: Giovanni Lussu, figlio di Joyce Lussu, Mario Cresci, Mojmir Ježek e Luigi Ricci), numerose immagini fotografiche e fotogrammi tratti da film n.t. Stampa in marron su fondo ocra. Programma originale degli eventi (Roma, Filmstudio 70, 20 gennaio - 7 aprile 1973).
Bibliografia: N. D.
Prezzo: N. D.ORDINA / ORDER
Fra i numerosi film ed eventi in programma, classici e contemporanei dell'avanguardia internazionale: «Porcile» di Pierpaolo Pasolini (1969); «Festival Cinema & Musica Pop» (29/30 gennaio) con la proiezione dei film «Top of the pops» di Peter Whitehead (1968) e «Cream - Last concert» di Tony Palmer (1968); «Underground prima e dopo» (31 gennaio - 5 febbraio, e 23 febbraio - 24 marzo), "la più importante rassegna del cinema underground dopo quella organizzata dalla mostra di Pesaro del 1967"; «Apology» di Sylvano Bussotti (1972/1973) in anteprima.
"ll Filmstudio, originariamente denominato Filmstudio 70, e considerato il primo club di cinema italiano, è un'associazione culturale romana fondata nel 1967 da Americo Sbardella, Annabella Miscuglio e Paolo Castaldini, con lo scopo di promuovere la diffusione del cinema di qualità. Ai fondatori si uniscono successivamente Enzo Ungari, Fiorella Giovannelli, Adriano Aprà, Armando Leone e Delia Peres. Il Filmstudio inventò un nuovo modello di cultura cinematografica: un centro di ricerca e di elaborazione culturale dove sperimentare nuove proposte artistiche e critiche e approfondire i rapporti del cinema con le altre arti e gli altri media. Fin dall'inizio, infatti, non si limitò alle proiezioni cinematografiche ma promosse manifestazioni multimediali, mostre fotografiche e di manifesti: già alla fine del giugno '68 fu realizzata una mostra, la prima in Italia, che raccoglieva gran parte dei manifesti serigrafati del maggio parigino; contemporaneamente furono presentati «Le jolimois du Mai» e altri film prodotti dal collettivo «Etats Généraux du Cinéma" di cui facevano parte diversi famosi autori della Nouvelle Vague. Il locale è stato uno spazio polivalente utilizzato per prove teatrali (il Living Theatre vi ha provato spesso) e trasformato in una sorta di studio cinematografico che veniva offerto gratuitamente per riprese in interni o per riunioni preparatorie non solo a cineasti indipendenti, ma anche a grandi autori (nel 1969, per esempio, a Jean Luc Godard per «Vento dell'est», il suo unico lungometraggio italiano). Diversi, poi, furono gli incontri con i maestri Italiani della luce, Vittorio Storaro, per esempio, con l'intervento di grandi registi come Michelangelo Antonioni..." (informazioni tratte da Wikipedia).
"ll Filmstudio, originariamente denominato Filmstudio 70, e considerato il primo club di cinema italiano, è un'associazione culturale romana fondata nel 1967 da Americo Sbardella, Annabella Miscuglio e Paolo Castaldini, con lo scopo di promuovere la diffusione del cinema di qualità. Ai fondatori si uniscono successivamente Enzo Ungari, Fiorella Giovannelli, Adriano Aprà, Armando Leone e Delia Peres. Il Filmstudio inventò un nuovo modello di cultura cinematografica: un centro di ricerca e di elaborazione culturale dove sperimentare nuove proposte artistiche e critiche e approfondire i rapporti del cinema con le altre arti e gli altri media. Fin dall'inizio, infatti, non si limitò alle proiezioni cinematografiche ma promosse manifestazioni multimediali, mostre fotografiche e di manifesti: già alla fine del giugno '68 fu realizzata una mostra, la prima in Italia, che raccoglieva gran parte dei manifesti serigrafati del maggio parigino; contemporaneamente furono presentati «Le jolimois du Mai» e altri film prodotti dal collettivo «Etats Généraux du Cinéma" di cui facevano parte diversi famosi autori della Nouvelle Vague. Il locale è stato uno spazio polivalente utilizzato per prove teatrali (il Living Theatre vi ha provato spesso) e trasformato in una sorta di studio cinematografico che veniva offerto gratuitamente per riprese in interni o per riunioni preparatorie non solo a cineasti indipendenti, ma anche a grandi autori (nel 1969, per esempio, a Jean Luc Godard per «Vento dell'est», il suo unico lungometraggio italiano). Diversi, poi, furono gli incontri con i maestri Italiani della luce, Vittorio Storaro, per esempio, con l'intervento di grandi registi come Michelangelo Antonioni..." (informazioni tratte da Wikipedia).