SARENCO
[Isaia Mabellini] (Degagna di Vobarno, Brescia 1945 - Cunettone di Salò 2017)
Grandestrage [prima tiratura]
Luogo: s.l. (Vobarno)
Editore: s. rd.
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1963 [ma 1965]
Legatura: N. D.
Dimensioni: 200x140 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: grande tavola componibile stampa in serigrafia, costituita da quattro pannelli di cm. 70x50. Prima fondamentale opera di poesia visiva realizzata da Sarenco. Esemplare con firma autografa e data "1963". Edizione originale.
Bibliografia: Per la corretta datazione vedi: Achille Bonito Oliva, «Opere di Sarenco nella collezione Parise», s.l., Fondazione Sarenco, 2010: vol. I, pag. 2
Prezzo: € 3500ORDINA / ORDER
La tavola componibile «Grandestrage» può essere considerata la prima «poesia visiva» ideata come installazione. Già le dimensioni (200x170 cm.) la connotano come un oggetto invasivo, che vuole imporsi prima di tutto fisicamente alla nostra attenzione. La «grandestrage» potrebbe riferirsi alle duemiladiciotto persone uccise dal crollo della diga del Vajont, il 9 ottobre 1963, nel pieno del boom economico. La commissione subito nominata dall'allora ministro dei Lavori Pubblici, nel giro di tre mesi aveva accertato il “non regolare funzionamento degli uffici”, gravi negligenze da parte della responsabile SADE e carenze nei controlli statali. Tuttavia passarono altri sette mesi prima che venisse istituita una commissione parlamentare d'inchiesta che accertasse le cause del disastro. Commissione che dopo un altro anno, nel dicembre 1965, concluse che il disastro non era prevedibile. Il PCI (partito comunista) e il PSI (partito socialista) si dissociarono presentando due relazioni di minoranza. Nel frattempo "chi sta pagando" era la gente della zona che cercava disperatamente di ricostruire il proprio paese. La "lunga inutile attesa" sembra dunque alludere ai tempi dell'inchiesta e alla sua conclusione inverosimile. La chiusa, che appaia i caratteri cubitali della parola "finalmente" e quelli piccoli de "l'avanguardia", potrebbe riferirsi al fermento culturale prodotto tra il 1963 e il 1965 dalle nuove esperienze artistiche e letterarie fortemente caratterizzate dall'impegno politico, dal Gruppo '63 alla rivista napoletana Linea Sud, alle prime prove della poesia visiva: un invito alla "lotta poetica", opposta alla soffocante atmosfera politica istituzionale, ai meccanismi e agli schemi imposti dal potere.

La corretta datazione non è "1963" ma "1965" come risulta dal bozzetto originale, firmato e datato "Sarenco 1965" pubblicato in Achille Bonito Oliva, «Opere di Sarenco nella collezione Parise», s.l., Fondazione Sarenco, 2010: vol. I, pag. 2,