CARRA' Carlo
[Carlo Dalmazzo Carrà] (Quargnento 1881 - Milano 1966)
Guerrapittura. Futurismo politico - Dinamismo plastico - Disegni guerreschi - Parole in libertà
Luogo: Milano
Editore: Edizioni Futuriste di Poesia
Stampatore: Stab. Tip. Taveggia - Milano
Anno: 1915 [febbraio/marzo]
Legatura: brossura
Dimensioni: 26x19 cm.
Pagine: pp. 33 (3) - 104 (12)
Descrizione: un ritratto fotografico dell'autore in bianco e nero f.t. di Nunes-Vais, 12 tavole in bianco e nero n.t. di cui una ripiegata («12 Disegni guerreschi»), una tavola a doppia pagina n.t. (riproduzione del manifesto «Programma politico futurista», 1913), una tavola ripiegata n.t. (riproduzione del manifesto «Sintesi futurista della guerra», 1914, seconda tiratura, edizione definitiva), e numerose composizioni parolibere. Menzione fittizia del migliaio. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 28
Prezzo: € 2900ORDINA / ORDER
Testo fondamentale dell'interventismo e della teoria dell'arte futurista.
"Inserite in «Guerrapittura» di tra disegni, schizzi, abbozzi, collages, e interventi polemici violentemente ultra... le «Divagazioni medianiche» del Carrà si costituiscono come ben connesso poemetto che realizza un reticolo di immagini, non però nell'ordine iconologico, in quello mentale invece. Si tratta di una registrazione di attività del preconscio... Le «Divagazioni» scrivono una serie di stati mentali e psichici, dei quali è protagonista agente l'Io che reagisce all'unità culturale, in una sorta di monologo interiore ambientato esclusivamente nella dimensione del pensato libero, non irrigidito nel razionale, oppure, al di sotto della soglia coscienziale" (Glauco Viazzi, «I poeti del futurismo 1909-1944», Milano, Longanesi, 1978; pag. 305).
"Inserite in «Guerrapittura» di tra disegni, schizzi, abbozzi, collages, e interventi polemici violentemente ultra... le «Divagazioni medianiche» del Carrà si costituiscono come ben connesso poemetto che realizza un reticolo di immagini, non però nell'ordine iconologico, in quello mentale invece. Si tratta di una registrazione di attività del preconscio... Le «Divagazioni» scrivono una serie di stati mentali e psichici, dei quali è protagonista agente l'Io che reagisce all'unità culturale, in una sorta di monologo interiore ambientato esclusivamente nella dimensione del pensato libero, non irrigidito nel razionale, oppure, al di sotto della soglia coscienziale" (Glauco Viazzi, «I poeti del futurismo 1909-1944», Milano, Longanesi, 1978; pag. 305).