BORSINI Lorenzo
(Siena 1794 - Siena 1857)
Il Novissimo Galateo di Lorenzo Borsini da Siena. Seconda edizione migliorata dall'autore
Luogo: Torino
Editore: Cugini Pomba e Comp.
Stampatore: Tipografia e Stereotipia del Progresso diretta da Barera e Ambrosio - Torino
Anno: 1853 [agosto/settembre]
Legatura: legatura coeva in mezza pelle, 4 nervi, titolo e filetti in oro al dorso
Dimensioni: 17x10,3 cm.
Pagine: pp. 407 (1)
Descrizione: galateo in versi. Esemplare in ottima condizioni di conservazione, rare bruniture sparse. Seconda edizione.
Bibliografia: Raffaele Morabito, «Fatti della vita di Lorenzo Borsini, senese», Messina, 1993; Marco Catucci, in: «Sintonie», 2005, n. 17-18, pp. 281-288; Luisa Tasca, «Galatei.Buone maniere e cultura borghese nell’Italia dell’Ottocento», Firenze, Le Lettere, 2004: pag. 212
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
Opera pubblicata per la prima volta a Malta nel 1851.
“Un altro galateo laico che compare a metà Ottocento è il «Novissimo galateo» di Borsini, che non aveva un intento educativo, ma piuttosto uno d’intrattenimento, commediante, musicista dalla vita itinerante, ma anche poeta e scrittore satirico, di principi anticlericali benché avesse insegnato teologia in seminario. Il quadro è leggero e accondiscendente rispetto alle pratiche borghesi e agli intrattenimenti mondani: «Io scrivo l’arte di piacere al mondo, // Senza per altro dispiacere a Dio, // In stil quanto più so piano e giocondo». A gran voce Borsini dichiara la necessità di adattarsi alle circostanze: «Il mondo è storto e il lamentar non vale: // Così fu, cosi è, così sarà, // Probabilmente fino al dì finale. // Piglialo dunque il mondo come sta // Posto che raddrizzarlo è impresa vana)» // Cercar la via di trarne utilità»” (Luisa Tasca, «Galatei. Buone maniere e cultura borghese nell’Italia dell’Ottocento», Firenze, Le Lettere, 2004: pag. 212).
"Lorenzo Borsini da Siena, poeta satirico, giornalista, ex-prete, musicista e cantante, che a Napoli aveva pubblicato due giornali teatrali, «Globo» e «Vesuvio», giunse a Malta il 27 gennaio 1841, insieme con i suoi tre figli e diede inizio ad una intensa attività giornalistica e letteraria, mentre insegnava italiano e francese in una scuola aperta da lui stesso nella Valletta. Di tutto il suo contributo sui giornali, il più significativo è la fondazione di «Eraclito» (1842), che aveva, tra gli altri, lo scopo di combattere Don Giuseppe Zammit, detto «Brighella», un poeta satirico maltese di aspra vena. (...) Le sue opinioni e le sue simpatie, che nutriva apertamente nei suoi scritti a favore dell'emancipazione costituzionale dei maltesi, costrinsero il governatore O'Ferrall a mandare un dispaccio contro di lui al ministro delle colonie affinché lo allontanasse da Malta. L'ansia per l'unificazione della patria e l'antagonismo contro l'amministrazione britannica nell'isola caratterizzano una parte della sua produzione giornalistica sullo «Stenterello» (1845-1871) e della sua opera letteraria. Borsini pubblicò un numero considerevole di libri a Malta: «Parole poche» (1841), «Il sacrificio de' miei baffi - poemetto eroicomico» (l842), «Viaggio sentimentale al camposanto colerico di Napoli» (1842), «La spia - commedia in tre atti» (1843), «L'asino - canti dodici, libera traduzione» (1844), «Il novissimo galateo» (1851). Nello stesso periodo collaborava anche con i giornali «Aristide», «Il Mediterraneo» e «La speranza»" (Oliver Friggieri, «Il risorgimento italiano a Malta. La poesia dell'esilio», 1996).
“Un altro galateo laico che compare a metà Ottocento è il «Novissimo galateo» di Borsini, che non aveva un intento educativo, ma piuttosto uno d’intrattenimento, commediante, musicista dalla vita itinerante, ma anche poeta e scrittore satirico, di principi anticlericali benché avesse insegnato teologia in seminario. Il quadro è leggero e accondiscendente rispetto alle pratiche borghesi e agli intrattenimenti mondani: «Io scrivo l’arte di piacere al mondo, // Senza per altro dispiacere a Dio, // In stil quanto più so piano e giocondo». A gran voce Borsini dichiara la necessità di adattarsi alle circostanze: «Il mondo è storto e il lamentar non vale: // Così fu, cosi è, così sarà, // Probabilmente fino al dì finale. // Piglialo dunque il mondo come sta // Posto che raddrizzarlo è impresa vana)» // Cercar la via di trarne utilità»” (Luisa Tasca, «Galatei. Buone maniere e cultura borghese nell’Italia dell’Ottocento», Firenze, Le Lettere, 2004: pag. 212).
"Lorenzo Borsini da Siena, poeta satirico, giornalista, ex-prete, musicista e cantante, che a Napoli aveva pubblicato due giornali teatrali, «Globo» e «Vesuvio», giunse a Malta il 27 gennaio 1841, insieme con i suoi tre figli e diede inizio ad una intensa attività giornalistica e letteraria, mentre insegnava italiano e francese in una scuola aperta da lui stesso nella Valletta. Di tutto il suo contributo sui giornali, il più significativo è la fondazione di «Eraclito» (1842), che aveva, tra gli altri, lo scopo di combattere Don Giuseppe Zammit, detto «Brighella», un poeta satirico maltese di aspra vena. (...) Le sue opinioni e le sue simpatie, che nutriva apertamente nei suoi scritti a favore dell'emancipazione costituzionale dei maltesi, costrinsero il governatore O'Ferrall a mandare un dispaccio contro di lui al ministro delle colonie affinché lo allontanasse da Malta. L'ansia per l'unificazione della patria e l'antagonismo contro l'amministrazione britannica nell'isola caratterizzano una parte della sua produzione giornalistica sullo «Stenterello» (1845-1871) e della sua opera letteraria. Borsini pubblicò un numero considerevole di libri a Malta: «Parole poche» (1841), «Il sacrificio de' miei baffi - poemetto eroicomico» (l842), «Viaggio sentimentale al camposanto colerico di Napoli» (1842), «La spia - commedia in tre atti» (1843), «L'asino - canti dodici, libera traduzione» (1844), «Il novissimo galateo» (1851). Nello stesso periodo collaborava anche con i giornali «Aristide», «Il Mediterraneo» e «La speranza»" (Oliver Friggieri, «Il risorgimento italiano a Malta. La poesia dell'esilio», 1996).