LA PIETRA Ugo
(Bussi sul Tirino, Pescara 1938)
Interno/esterno [Casa a più piani e poltrone]
Luogo: (Milano)
Editore: N. D.
Stampatore: N. D.
Anno: 1979
Legatura: N. D.
Dimensioni: 24x16,5 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: disegno originale, china e acquarello titolato, datato e firmato dall'artista al recto. Al verso timbro di archiviazione «Archivio Ugo La Pietra - Via Guercino 7 - Milano».
Bibliografia: Un disegno molto simile è pubblicato in: Ugo La Pietra, «Abitare la città. Ricerche, interventi, progetti nello spazio urbano dal 1960 al 2000», s.l., Umberto Allemandi, 2011; pag. 199
Prezzo: € 950ORDINA / ORDER
"Tra i vari discorsi e opere che gli storici hanno catalogato nella corrente denominata «architettura radicale», alcuni progetti realizzati verso la fine degli anni Settanta tentavano di mettere in crisi il cosiddetto stile internazionale anonimo e ripetitivo riproponendo un'architettura in grado di «comunicare». Caricare l'oggetto architettonico di elementi legati alla nostra contemporaneità, senza prendere in prestito elementi formali dalla memoria colta (postmoderno), è una pratica progettuale che ho voluto indicare con una semplice operazione: portare elementi formali dall'interno all'esterno. - La facciata si connota così di luci, decorazioni, oggetti quotidiani in cui ci riconosciamo, elementi ingranditi, ripetuti, realizzati con materiali diversi possono diventare un catalogo inesauribile di manipolazione. L'interno verso l'esterno diventa così, oltre che uno slogan a cui rimandare sinteticamente tutte le mie ricerche tese al superamento della barriera, che ancora esiste, tra spazio privato e spazio pubblico, anche un metodo progettuale per la buona salute di un'architettura che sembra cercare con scarsi risultati nuovi modelli a cui fare riferimento" (Ugo La Pietra, in: AA.VV., «Ugo La Pietra. La sinestesia delle arti 1960-2000», Milano, Gabriele Mazzotta, 2001; pag. 118). "Forse non è chiaro a tutti che un essere umano garantisce la propria sopravvivenza attraverso la modificazione fisica, ma soprattutto mentale, dell'ambiente in cui vive ed opera, osservando che modificazione vuol dire appropriazione e appropriazione vuol dire spesso esplorare, capire, e, infine, amare un luogo" (Ugo La Pietra, «Abitare la città. Ricerche, interventi, progetti nello spazio urbano dal 1960 al 2000», s.l., Umberto Allemandi, 2011; pag. 172).