L'ARENGARIO STUDIO BIBLIOGRAFICO - Dott. Paolo Tonini
Italia: gli anni di piombo. Libri riviste immagini documenti. Parte III (1977)
Luogo: Cellatica
Editore: L'Arengario Studio Bibliografico, "Arte e/o Ideologia 26.3"
Stampatore: prodotto in proprio
Anno: 2024 (20 marzo)
Legatura: brossura
Dimensioni: 29,7x21 cm.
Pagine: pp. VIII - 134 (4) compresa la copertina
Descrizione: copertina illustrata con una immagine fotografica in bianco e nero di Tano D'Amico. Catalogo interamente illustrato a colori, 134 schede ragionate, a cura e con testo introduttivo di Paolo Tonini («Dolci compagni cari amici» / «Sweet comrades dear friends»). Edizione digitale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: N. D.ORDINA / ORDER
"Bologna, 12 marzo 1977. In quei giorni venne ucciso un ragazzo, Francesco Lorusso, e la città divenne teatro di scontri violentissimi. Furono svuotate armerie, assaltati negozi e ristoranti. C’erano barricate ovunque, pallottole, sassi, bottiglie incendiarie, lacrimogeni. E su una barricata un ragazzo suonava il pianoforte. Suonava Chopin mentre il casino immenso montava, e lui con la sua persona era l’immagine di quel nuovo movimento che non si misurava coi linguaggi della politica e i doveri della militanza, che non si orientava secondo la logica del potere, che si sottraeva a ogni regola e interpretazione: «jacquerie». Dei miei amici e di tanti che conoscevo, non so di nessuno che abbia fatto, come si dice, carriera. Irriducibili. Sapevamo di essere parte viva di questa speranza assurda, di NON prendere il potere, di instaurare la festa permanente. Volevamo fondare il comunismo nei rapporti personali: creare la situazione di fatto della solidarietà, della bellezza di essere sinceri, di condividere, di abbracciarsi. [...] Dolci compagni che non siete più. Quei giorni in cui molti fra noi hanno compreso le lacrime e il sangue di chi ci stava vicino e quella rabbia indicibile in un’onda di tenerezza, il cuore delle ragazze che tenevamo a braccetto nei cortei noi maschi che volevamo imparare a star loro accanto. Ed è tutto qui." (dal testo introduttivo).

"Bologna, 12th of March 1977. In those days a boy, Francesco Lorusso, was killed and the city became the scene of very violent clashes. Armories were emptied, shops and restaurants were attacked. There were barricades everywhere, bullets, stones, incendiary bottles, tear gas. And on a barricade a boy was playing the piano. He played Chopin while the immense mess was mounting, and he, all his person, were the image of that new movement that did not measure itself with the languages of politics and the duties of militancy, that was not oriented according to the logic of power, that eluded every rule and interpretation: «jacquerie». Among my friends and many others I knew, I don’t know anyone who had, as they say, a «career». Irreducible. We knew we were a living part of this absurd hope, of NOT taking power, of establishing the permanent party. We wanted to found communism in personal relationships: to create in facts a situation of solidarity, beauty of being sincere, of sharing, of embracing each other. You sweet companions that are no longer. Those days in which many of us understood the tears and the blood of those close to us and that unspeakable anger in a wave of tenderness, the hearts of the girls who we held arm in arm in the parades, we males who wanted to learn to be close to them. And in this there is all".

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