STEINER Giuseppe
(Urbino 1898 - Torino 1964)
La chitarra del fante. Prefazione di F.T. Marinetti
Luogo: Piacenza
Editore: V. Porta Editore
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1920 [ottobre/novembre]
Legatura: brossura
Dimensioni: 22,6x15 cm.
Pagine: pp. 53 (3)
Descrizione: titolo in nero e rosso inquadrato in cornice. Poesie. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 69
Prezzo: € 550ORDINA / ORDER
Opera recensita sulla rivista IL CENACOLO, Ferrara, n.1, 21 novembre 1920.
"Questo volume contiene le partiture, veramente futuriste, poiché assolutamente originali di quei brevi, stranissimi concerti fatti di gridi, ironie, dolori, rumori di guerra. Egli ha spaccato, come ogni buon suonatore italiano, la sua chitarra sulla testa del nemico; ma ora egli la suona più armoniosamente di prima, e le corde rispondono sotto la mano sinistra del poeta «poiché il suo braccio destro pendola morto ed inerte». Egli la suona senza guardare, poiché il suo occhio sinistro «marcì lentamente a Bologna - sotto lo sguardo miope - di un chirurgo ignorante». (...) Un'allegria sfrenata gli scaturisce dalle dita, mentre mescola con un'impressionante simultaneità i divini piedini della sua bella Gaby col ricordo atroce dei suoi piedi di fante congelati, insanguinati, e il furente rumorismo dei proiettili. (...) Io che mi vanto di aver dato integralmente, con perfetta espressione tutta l'essenza gogliardica, eroica, spensierata, feroceallegra, boccaccesca, luridasublime, scatologica e divina della guerra nel mio romanzo «8 anime in una bomba», dichiaro di aver trovato finalmente nella «Chitarra del Fante» di Giuseppe Steiner un secondo capolavoro futurista, nato dalla guerra e destinato sicuramente a una gloria popolare" (F.T. Marinetti, pp. 6-7).
"Questo volume contiene le partiture, veramente futuriste, poiché assolutamente originali di quei brevi, stranissimi concerti fatti di gridi, ironie, dolori, rumori di guerra. Egli ha spaccato, come ogni buon suonatore italiano, la sua chitarra sulla testa del nemico; ma ora egli la suona più armoniosamente di prima, e le corde rispondono sotto la mano sinistra del poeta «poiché il suo braccio destro pendola morto ed inerte». Egli la suona senza guardare, poiché il suo occhio sinistro «marcì lentamente a Bologna - sotto lo sguardo miope - di un chirurgo ignorante». (...) Un'allegria sfrenata gli scaturisce dalle dita, mentre mescola con un'impressionante simultaneità i divini piedini della sua bella Gaby col ricordo atroce dei suoi piedi di fante congelati, insanguinati, e il furente rumorismo dei proiettili. (...) Io che mi vanto di aver dato integralmente, con perfetta espressione tutta l'essenza gogliardica, eroica, spensierata, feroceallegra, boccaccesca, luridasublime, scatologica e divina della guerra nel mio romanzo «8 anime in una bomba», dichiaro di aver trovato finalmente nella «Chitarra del Fante» di Giuseppe Steiner un secondo capolavoro futurista, nato dalla guerra e destinato sicuramente a una gloria popolare" (F.T. Marinetti, pp. 6-7).