LA PIETRA Ugo
(Bussi sul Tirino, Pescara 1938)
La riappropriazione dell'ambiente. Interventi e analisi 1967 - 1976
Luogo: s.l. (Milano)
Editore: edizione a cura dell'autore
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: s.d. [dicembre 1976]
Legatura: brossura
Dimensioni: 29,7x21 cm.
Pagine: pp. (2) 108 (4)
Descrizione: copertina illustrata con un fotomontaggio in bianco e nero dell'artista. Volume interamente illustrato con riproduzioni di opere e immagini fotografiche in bianco e nero. Prima edizione
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
Ne esiste una seconda edizione tirata in 1000 esemplari con identica copertina: Milano, Edizioni Studioinpiù, [stampa: Liberty - Milano], maggio 1977, con un testo di Gillo Dorfles, pp. (4) 108 (4).
"Questa raccolta di interventi, progetti e analisi, vuole essere uno strumento di sintesi e di bilancio del mio lavoro di ricerca che in questi ultimi anni si è rivolto soprattutto ai problemi legati alla «riappropriazione dell'ambiente». Questo tipo di lavoro pur essendo sempre legato a problemi reali raramente trova una collocazione e una sua utilizzazione secondo una pratica concreta e continua di sperimentazione. La mancanza di strutture culturali e l'esigenza di parte della società burocratica di controllare la cultura attraverso le «separazioni disciplinari», paralizza spesso il mio lavoro, che di volta in volta a secondo delle rare occasioni e delle situazioni in cui riesco a collocarmi, si modifica soprattutto pet l'uso differenziato di strumenti" (Nota introduttiva dell'autore).
"Questa raccolta di interventi, progetti e analisi, vuole essere uno strumento di sintesi e di bilancio del mio lavoro di ricerca che in questi ultimi anni si è rivolto soprattutto ai problemi legati alla «riappropriazione dell'ambiente». Questo tipo di lavoro pur essendo sempre legato a problemi reali raramente trova una collocazione e una sua utilizzazione secondo una pratica concreta e continua di sperimentazione. La mancanza di strutture culturali e l'esigenza di parte della società burocratica di controllare la cultura attraverso le «separazioni disciplinari», paralizza spesso il mio lavoro, che di volta in volta a secondo delle rare occasioni e delle situazioni in cui riesco a collocarmi, si modifica soprattutto pet l'uso differenziato di strumenti" (Nota introduttiva dell'autore).
