LAWRENCE David Herbert
(Eastwood, Nottinghamshire 1885 - Vence, Provenza 1930)
L'amante di Lady Chatterley. Con otto illustrazioni di Luigi Broggini [Lady Chatterley's Lover]
Luogo: (Milano)
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Stampatore: Officine Grafiche Veronesi dell'Editore Arnoldo Mondadori
Anno: 1946 [ottobre]
Legatura: legatura editoriale in tela, sovraccopertina
Dimensioni: 21x14,5 cm.
Pagine: pp. 434 (2)
Descrizione: copertina illustrata con un disegno a colori e 8 tavole in rosso e nero n.t. di Luigi Broggini. Traduzione di Giulio Monteleone. In appendice: «A proposito di L'amante di Lady Chatterley», traduzione di Carlo Izzo. Strappi ai margini della sovraccopertina senza asporazione di testo o immagine. Seconda edizione in lingua italiana e prima mondadoriana.
Bibliografia: AA.VV., «Dizionario universale della letteratura contemporanea», (Milano), Arnoldo Mondadori, 1959-1963: vol. III pag. 70 riporta erratamente come data della prima ed. "Milano 1946", che corrisponderebbe all'edizione mondadoriana, pubblicata successivamente.
Prezzo: € 120ORDINA / ORDER
"Opera scritta a Firenze tra il 1926 e il 1928 e ivi pubblicata nel 1928. In quest'opera Lwrence riafferma la sua concezione dell'amore fisico come mezzo per guarire da ogni malato cerebralismo e tornare in contatto con le forze istintive e naturali della vita (R. Aldington, in Bompiani 1959: vol. I pag. 103). "Il romanzo venne proibito in ogni paese anglosassone" (AA.VV., «Dizionario universale della letteratura contemporanea», (Milano), Arnoldo Mondadori, 1959-1963: vol. III pag. 70).
"Tenuto conto dell'esistenza di varie edizioni fraudolente di «L'amante di Lady Chatterley», feci stampare nel 1929 un'edizione popolare a buon mercato, messa in circolazione in Francia, e offerta al pubblico al prezzo di sessanta franchi (...). La prima edizione illecita era in vendita a New York appena poco più di un mese dopo l'arrivo in America delle prime copie genuine provenienti da Firenze. Era un fac-simile dell'originale, eseguito col sistema fotografico, e fu venduto, anche da librai rispettabili, al pubblico ignaro, come se si trattasse della prima edizione originale. Questo coraggioso tentativo fu seguito da altri. Mi si dice che un'altra edizione in facsimile circolasse a New York o a Filadelfia: e io stesso posseggo un sordido libro, legato in tela arancione con etichetta verde, riprodotto con poca cura col sistema fotografico, e che porta la mia firma falsificata. Quando questa edizione apparve a Londra, proveniente da New York, verso la fine del 1928, e fu offerta al pubblico a trenta scellini la copia, mi decisi a mettere in circolazione, a Firenze, la mia piccola seconda edizione di duecento copie, al prezzo di ventun scellini. (...) Mi sono poi trovato in mano un funebre volume legato in nero e di forma oblunga. (...) Anche questo volume fu prodotto col processo fotografico. La firma tuttavia è omessa. E mi si dice che questo lugubre tomo venga venduto a dieci, venti, trenta e anche cinquanta dollari. (...) Tre edizioni fraudolente circolano quindi per certo negli Stati Uniti. C'è tuttavia l'edizione fraudolenta europea di mille e cinquecento copie, prodotta a Parigi da una ditta di librai con la dicitura "Imprimé in Allemagne". In Germania, o altrove, questa edizione fu certamente stampata, non fotografata, perché alcuni errori di ortografia dell'originale appaiono corretti. Ed è un volume molto dignitoso, una copia molto fedele dell'originale: manca soltanto della firma, e si tradisce anche per via dell'orlo di seta verde e gialla del dorso. Questa edizione viene ceduta al commercio al prezzo di cento franchi la copia, e offerta al pubblico a trecento, quattrocento, cinquecento. (...) Nessuna delle edizioni fraudolente ha avuto da me alcun genere di autorizzazione e nessuna mi ha fruttato un centesimo" (David H. Lawrence, «A proposito di L'amante di Lady Chatterley», pp. 393-395).
La pprima edizione italiana è Roma, De Luigi, 1945, nella traduzione di Manlio Lo Vecchio Musti, su licenza di Mondadori.
"Tenuto conto dell'esistenza di varie edizioni fraudolente di «L'amante di Lady Chatterley», feci stampare nel 1929 un'edizione popolare a buon mercato, messa in circolazione in Francia, e offerta al pubblico al prezzo di sessanta franchi (...). La prima edizione illecita era in vendita a New York appena poco più di un mese dopo l'arrivo in America delle prime copie genuine provenienti da Firenze. Era un fac-simile dell'originale, eseguito col sistema fotografico, e fu venduto, anche da librai rispettabili, al pubblico ignaro, come se si trattasse della prima edizione originale. Questo coraggioso tentativo fu seguito da altri. Mi si dice che un'altra edizione in facsimile circolasse a New York o a Filadelfia: e io stesso posseggo un sordido libro, legato in tela arancione con etichetta verde, riprodotto con poca cura col sistema fotografico, e che porta la mia firma falsificata. Quando questa edizione apparve a Londra, proveniente da New York, verso la fine del 1928, e fu offerta al pubblico a trenta scellini la copia, mi decisi a mettere in circolazione, a Firenze, la mia piccola seconda edizione di duecento copie, al prezzo di ventun scellini. (...) Mi sono poi trovato in mano un funebre volume legato in nero e di forma oblunga. (...) Anche questo volume fu prodotto col processo fotografico. La firma tuttavia è omessa. E mi si dice che questo lugubre tomo venga venduto a dieci, venti, trenta e anche cinquanta dollari. (...) Tre edizioni fraudolente circolano quindi per certo negli Stati Uniti. C'è tuttavia l'edizione fraudolenta europea di mille e cinquecento copie, prodotta a Parigi da una ditta di librai con la dicitura "Imprimé in Allemagne". In Germania, o altrove, questa edizione fu certamente stampata, non fotografata, perché alcuni errori di ortografia dell'originale appaiono corretti. Ed è un volume molto dignitoso, una copia molto fedele dell'originale: manca soltanto della firma, e si tradisce anche per via dell'orlo di seta verde e gialla del dorso. Questa edizione viene ceduta al commercio al prezzo di cento franchi la copia, e offerta al pubblico a trecento, quattrocento, cinquecento. (...) Nessuna delle edizioni fraudolente ha avuto da me alcun genere di autorizzazione e nessuna mi ha fruttato un centesimo" (David H. Lawrence, «A proposito di L'amante di Lady Chatterley», pp. 393-395).
La pprima edizione italiana è Roma, De Luigi, 1945, nella traduzione di Manlio Lo Vecchio Musti, su licenza di Mondadori.