MORELLI Lidia
(Torino 1871 - Torino 1946)
L'arte più difficile. Saper vivere con il prossimo
Luogo: (Milano)
Editore: Garzanti
Stampatore: Tip. L'Economica - Monza
Anno: 1945 (31 maggio)
Legatura: brossura
Dimensioni: 19,4x13,5 cm.
Pagine: pp. (4) 414 (2)
Descrizione: copertina illustrata con un disegno in bianco su fondo rosa. Sesta edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 60ORDINA / ORDER
Opera pubblicata per la prima volta nel 1936.
Testo in copertina: "Un libro di buone usanze che insegna la pratica intelligente della gentilezza e l'uso dell'eleganza in tutte le contingenze della vita e le relazioni sociali".
"L'Arte più difficile non è tanto quella di vivere col prossimo secondo certe norme di buona usanza, quanto, semplicemente, di vivere col prossimo: il che già ci mette senz'altro di fronte al monito evangelico «Non fare agli altri...». E poi, il prossimo è di vecchi, di bimbi, di giovani. Sopportare i vecchi e dir loro come rendersi sopportabili, allevare i bimbi e cercar d'incivilire i piccoli selvaggi pur rispettando la loro personalità, comprendere i giovani senza render loro grevi le nostre teorie anziane, sono altrettanti problemi di psicologia, di pedagogia... di bontà, sopra tutto. Di bontà, di penetrazione, d'indulgenza, d'amore. Cosicché, le regole del galateo finiscono per passare in seconda linea, perché in prima fiammeggia il pensiero di Tolstoi: «Come una candela accende un'altra e così si trovano accese migliaia di candele, così un cuore accende un altro e così si accendono migliaia di cuori»" (dalla Introduzione, pp. 1-2).
Testo in copertina: "Un libro di buone usanze che insegna la pratica intelligente della gentilezza e l'uso dell'eleganza in tutte le contingenze della vita e le relazioni sociali".
"L'Arte più difficile non è tanto quella di vivere col prossimo secondo certe norme di buona usanza, quanto, semplicemente, di vivere col prossimo: il che già ci mette senz'altro di fronte al monito evangelico «Non fare agli altri...». E poi, il prossimo è di vecchi, di bimbi, di giovani. Sopportare i vecchi e dir loro come rendersi sopportabili, allevare i bimbi e cercar d'incivilire i piccoli selvaggi pur rispettando la loro personalità, comprendere i giovani senza render loro grevi le nostre teorie anziane, sono altrettanti problemi di psicologia, di pedagogia... di bontà, sopra tutto. Di bontà, di penetrazione, d'indulgenza, d'amore. Cosicché, le regole del galateo finiscono per passare in seconda linea, perché in prima fiammeggia il pensiero di Tolstoi: «Come una candela accende un'altra e così si trovano accese migliaia di candele, così un cuore accende un altro e così si accendono migliaia di cuori»" (dalla Introduzione, pp. 1-2).