GOVONI Corrado
(Tàmara, Ferrara 1884 - Lido dei Pini 1965)
Le fiale
Luogo: Firenze
Editore: Francesco Lumachi
Stampatore: G. Spinelli e C.
Anno: 1903
Legatura: legatura degli anni '20 in tela marmorizzata, copertina originale conservata
Dimensioni: 24x16 cm.
Pagine: pp. (4) 223 (1)
Descrizione: copertina con disegno in arancio su fondo verde, antiporta e 10 illustrazioni xilografiche in bianco e nero di Adolfo De Carolis n.t. Testo in nero, titoli in rosso e verde, stampa su carta pesante. In copertina è applicata un'etichetta semistrappata delle "Edizioni di Poesia". Esemplare appartenuto al futurista Nelson Morpurgo, avvocato al Cairo, con una scritta in arabo di suo pugno in copertina. Opera prima. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 40
Prezzo: € 2200ORDINA / ORDER
Uno dei capolavori del design del libro art-nouveau italiano.
L'illustrazione in quarta di copertina reca il motto: «Come un mazzo di rose thee dentro un vaso», con allusione al fiore della rosa «Tea», importata dalla Cina nell'Ottocento, particolarmente pregiata ma anche estremamente delicata.
"Maturatosi, nella sua Ferrara, tra influssi dannunziani e pascoliani, Govoni ha fatto le sue prime prove con le poesie parnassiane di «Fiale», ove soprattutto si avverte D'Annunzio, (...) più problematiche, e comunque mediate, vi sono le influenze straniere (Rodenbach, Laforgue, Samain, Jammes), che normalmente si citano a spiegare il sorgere, da noi, di quel tono poetico «crepuscolare» di cui Govoni fu uno dei rappresentanti più originali" (Sandro Briosi, in: Vittore Branca (a cura di), «Dizionario critico della letteratura italiana», Torino, UTET, 1986: vol. II pag. 420).
L'illustrazione in quarta di copertina reca il motto: «Come un mazzo di rose thee dentro un vaso», con allusione al fiore della rosa «Tea», importata dalla Cina nell'Ottocento, particolarmente pregiata ma anche estremamente delicata.
"Maturatosi, nella sua Ferrara, tra influssi dannunziani e pascoliani, Govoni ha fatto le sue prime prove con le poesie parnassiane di «Fiale», ove soprattutto si avverte D'Annunzio, (...) più problematiche, e comunque mediate, vi sono le influenze straniere (Rodenbach, Laforgue, Samain, Jammes), che normalmente si citano a spiegare il sorgere, da noi, di quel tono poetico «crepuscolare» di cui Govoni fu uno dei rappresentanti più originali" (Sandro Briosi, in: Vittore Branca (a cura di), «Dizionario critico della letteratura italiana», Torino, UTET, 1986: vol. II pag. 420).