VACCARI Franco
(Modena 1936)
Le tracce
Luogo: Bologna
Editore: Enrico Riccardo Sampietro Editore
Stampatore: Grafiche Mignani - Bologna
Anno: 1966 (30 novembre)
Legatura: legatura editoriale cartonata, cucitura a 4 elastici, sovraccopertina
Dimensioni: 23x23 cm.
Pagine: pp. 164 n.n.
Descrizione: copertina illustrata con un disegno in nero e giallo su fondo bianco, titoli in verde. Libro d'artista illustrato da 70 itavole fotografiche in bianco e nero: graffiti, scritte e immagini murali. Le tavole si alternano a pagine vuote di colore beige e tutte recano 4 fori al margine sinistro che consentono il loro scorrimento attorno ai 4 elastici della cucitura. Testo di Adriano Spatola. Tiratura di 1000 esemplari numerati in numeri arabi. Viene dichiarata anche una tiratura di altri 1000 per il mercato estero numerati con numeri romani e di 100 non venali non numerati. Esemplare n. 844, nella tiratura di 1000 in numeri arabi, in ottimo stato di conservazione. Prima edizione.
Bibliografia: L'Arengario Studio Bibliografico, «Catalogo n. 29. Fotografia italiana del Novecento», Gussago, 1998: n. 192
Prezzo: € 600ORDINA / ORDER
"Questa mitologia murale che sembra ripercorrere fin nei minimi particolari l'itinerario tipico di tutte le mitologie è un documento essenziale dell'attività spirituale, e le caserme, gli scantinati, le case popolari, le prigioni, le metropolitane costituiscono altrettante sale di un enorme, sconfinato museo epigrafico destinato agli studiosi di antropologia, di sociologia, di psicologia. Ma non soltanto manca l'illuminazione, la decenza vuole anche che le iscrizioni siano cancellate, e soltanto la macchina fotografica può tempestivamente salvare questo materiale per il futuro, soltanto la macchina fotografica può operare su di esso come l'archeologo opera sui reperti, strappandoli alla distruzione, fissandone il volto definitivo, catalogandoli. Non era Maiakovski a definire le scritte sui muri «la biblioteca delle strade, i manifesti dell'anima»? (...) Il fatto è che gli innumerevoli e sconosciuti «autori» che hanno inconsapevolmente contribuito a questo volume appartengono a quell'umanità senza volto che riempie le strade e che viene quotidianamente colpita, come tutti noi, dai messaggi della nuova iconografia, il fatto è che la loro «asocialità», a dire il vero, non è affatto «astoricità», è anzi una passione carica di presente e drammaticamente, metodicamente sconvolta dalla civiltà delle immagini. Imbrigliati da un costume che tende alla creazione di modelli standard di comportamento e che in maniera autoritaria relega il sesso nell'oscenità, tranne poi servirsene come di uno strumento di convinzione pubblicitaria, sottoposti a così insistenti e contrastanti suggestioni, essi si ribellano con il mezzo più diretto e primitivo che hanno a disposizione. (...) L'incosciente erotico si unisce a un esibizionismo sfrenato e trova nell'anonimato la forza di scatenarsi. I tabù linguistici vengono polverizzati, le forme di interdizione e di eufemismo scavalcate: l'anima dell'uomo contemporaneo e quella del «primitivo» si ritrovano sullo stesso piano. (...) E' questa componente «primitiva» dell'uomo civile che Vaccari ha tentato di enucleare, compiendo un viaggio da etnologo tra fratelli, non tra cavie, e leggendo, decifrando i muri a nome di tutta la tribù, senza indietreggiare di fronte allo scomposto concerto di queste voci che gridano, bestemmiano, sghignazzano, lasciandosi anzi coscientemente coinvolgere in questo allucinato, allucinante interminabile poema..." (dal testo introduttivo di Adriano Spatola).
"E' grazie all’incontro con un altro libro che Franco Vaccari pubblica il primo libro d’artista di quella che si può definire «poesia trovata» o «poesia anonima»: «Le Paysan de Paris» di Louis Aragon. Esso è definito da Vaccari: «[…] un libro importante per quanto riguarda la mia storia personale, perché mi ha aperto diverse strade, non soltanto quella della poesia anonima o poesia trovata». Ispirato dalle «poesie trovate» di Aragon, Vaccari pubblica [...] «Le tracce»" (Beatrice Balbi, tesi di laurea «I libri d'artista di Franco Vaccari: dalla poesia visiva alla Narrative Art - 1965-1976», Venezia, Università Cà Foscari, Corso di Laurea Magistrale in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici, Anno Accademico 2020-2021: pag. 28).
"E' grazie all’incontro con un altro libro che Franco Vaccari pubblica il primo libro d’artista di quella che si può definire «poesia trovata» o «poesia anonima»: «Le Paysan de Paris» di Louis Aragon. Esso è definito da Vaccari: «[…] un libro importante per quanto riguarda la mia storia personale, perché mi ha aperto diverse strade, non soltanto quella della poesia anonima o poesia trovata». Ispirato dalle «poesie trovate» di Aragon, Vaccari pubblica [...] «Le tracce»" (Beatrice Balbi, tesi di laurea «I libri d'artista di Franco Vaccari: dalla poesia visiva alla Narrative Art - 1965-1976», Venezia, Università Cà Foscari, Corso di Laurea Magistrale in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici, Anno Accademico 2020-2021: pag. 28).