AA.VV.
Manuale dell'architetto. A cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Luogo: (Roma)
Editore: CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1953
Legatura: brossura, dorso in tela editoriale
Dimensioni: 32x25,5 cm.
Pagine: pp. 14 n.n.
Descrizione: 274 tavole f.t. Seconda e definitiva edizione, riveduta e ampliata sotto la direzione di un comitato organizzativo composto da Gustavo Colonnetti, Biagio Bongioanni, Luigi Nervi, Mario Ridolfi e Bruno Zevi, con il contributo di Aldo Arcangeli, Modesto Fascio, Franco Levi, Plinio Marconi, Antonio Martinelli, Antonio Morroni e Pier Luigi Nervi.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 700ORDINA / ORDER
Opera pubblicata per la prima volta nel 1946, a cura del CNR e dell'Ufficio Informazioni Stati Uniti, e redatta da Cino Calcaprina, Aldo Cardelli, Carlo cestelli Guidi, Mario Fiorentino, Angelo Gallizio, Libero Innamorati, Luigi Piccinato, Salvatore Rebecchini e Luigi Serra.
"Presentando su «Metron» il «Manuale dell'Architetto» Mario Ridolfi annota: «La necessità di un moderno manuale, redatto con criteri di praticità e facile consultazione, era sentita da molti architetti in Italia... l'esigenza di un Manuale dell'Architetto che con limitato spazio contenga il maggior numero di informazioni utili alla progettazione». Il Manuale nasce dalla mediazione della cultura razionalista di matrice tedesca, coltivata da Ridolfi negli anni trenta, con la coltura materiale italiana nell'ambito della quale lo stesso Ridolfi operava. Ne nasce uno strumento non astratto che tenta un bilancio delle risorse materiali disponibili razionalizzate attraverso codificazioni legate alla pratica costruttiva. L'immediato riscontro operativo del «Manuale dell'Architetto» fu la ricostruzione post-bellica e segnatamente, il primo settennio delle realizzazioni INA-Casa che coagulò una pratica costruttiva consolidata e diffusa su tutto il territorio nazionale" (Marcello Grisotti).
"Presentando su «Metron» il «Manuale dell'Architetto» Mario Ridolfi annota: «La necessità di un moderno manuale, redatto con criteri di praticità e facile consultazione, era sentita da molti architetti in Italia... l'esigenza di un Manuale dell'Architetto che con limitato spazio contenga il maggior numero di informazioni utili alla progettazione». Il Manuale nasce dalla mediazione della cultura razionalista di matrice tedesca, coltivata da Ridolfi negli anni trenta, con la coltura materiale italiana nell'ambito della quale lo stesso Ridolfi operava. Ne nasce uno strumento non astratto che tenta un bilancio delle risorse materiali disponibili razionalizzate attraverso codificazioni legate alla pratica costruttiva. L'immediato riscontro operativo del «Manuale dell'Architetto» fu la ricostruzione post-bellica e segnatamente, il primo settennio delle realizzazioni INA-Casa che coagulò una pratica costruttiva consolidata e diffusa su tutto il territorio nazionale" (Marcello Grisotti).