LA TESTA DI FERRO
La Testa di Ferro - n. 5
Luogo: Fiume d'Italia
Editore: N. D.
Stampatore: Stab. Tip. de "La Vedetta d'Italia"
Anno: 29 febbraio 1920
Legatura: N. D.
Dimensioni: 1 fascicolo 59x43 cm.
Pagine: pp. 4
Descrizione: 1 vignetta satirica n.t. «I proverbi del legionario» e 1 ritratto fotografico b.n. n.t. di Santi Ceccherini.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 400ORDINA / ORDER
Testi di Gabriele D'Annunzio, («Un giudizio di Gabriele d'Annunzio sull'Ardito italiano»); Mario Carli («Invito alla danza. Alla gioventù ardita d'Italia» e «Polemica futurista»); Andrea Bresciani, «Intervista con l'Italia» e altri anonimi.
In ultima pagina, fra gli annunci pubblicitari è presente questo testo: «Leggete nel numero 13 del Tappo il Bando e l'ordine d'operazione per l'Assalto al Castello d'Amore». L'annuncio si riferisce al progetto di una grande festa in maschera in occasione del Carnevale 15/17 febraio 1920, un'idea di Giovanni Comisso e Guido Keller: "In questo fermento dove tutto era possibile non stupisce che due teste calde come Guido Keller e Giovanni Comisso arrivassero a concepire il rapimento niente meno che di Luisa Baccara, la compagna di D’Annunzio, che secondo loro lo condizionava negativamente. L’idea è di organizzare per il Carnevale del 15/17 febbraio 1920 una grande festa in maschera, il «Castello d’Amore». Lo stabilimento balneare sul molo del porto si sarebbe dovuto trasformare in un castello difeso dalle donne fiumane. I legionari sarebbero arrivati dal mare travestiti da pirati e nella bolgia sarebbe stato facile rapire la Baccara e condurla lontano da Fiume. Pare che D’Annunzio sia stato avvisato in tempo del progetto, per questo motivo non se ne fece nulla" (Paolo Tonini, «Siamo nella città inquieta e diversa...», in: AA.VV., Futurismo. Filippo Tommaso Marinetti, l'avanguardia giuliana e i rapporti internazionali, Gorizia, 2009)
In ultima pagina, fra gli annunci pubblicitari è presente questo testo: «Leggete nel numero 13 del Tappo il Bando e l'ordine d'operazione per l'Assalto al Castello d'Amore». L'annuncio si riferisce al progetto di una grande festa in maschera in occasione del Carnevale 15/17 febraio 1920, un'idea di Giovanni Comisso e Guido Keller: "In questo fermento dove tutto era possibile non stupisce che due teste calde come Guido Keller e Giovanni Comisso arrivassero a concepire il rapimento niente meno che di Luisa Baccara, la compagna di D’Annunzio, che secondo loro lo condizionava negativamente. L’idea è di organizzare per il Carnevale del 15/17 febbraio 1920 una grande festa in maschera, il «Castello d’Amore». Lo stabilimento balneare sul molo del porto si sarebbe dovuto trasformare in un castello difeso dalle donne fiumane. I legionari sarebbero arrivati dal mare travestiti da pirati e nella bolgia sarebbe stato facile rapire la Baccara e condurla lontano da Fiume. Pare che D’Annunzio sia stato avvisato in tempo del progetto, per questo motivo non se ne fece nulla" (Paolo Tonini, «Siamo nella città inquieta e diversa...», in: AA.VV., Futurismo. Filippo Tommaso Marinetti, l'avanguardia giuliana e i rapporti internazionali, Gorizia, 2009)