LOTTA CONTINUA Giornale Quotidiano
(Roma 1972 - Roma 1982)
Lotta Continua - Anno VI n. 74. Ecco la giustizia sulle donne
Luogo: Roma
Editore: N. D.
Stampatore: Tipografia 15 giugno - Roma
Anno: 5 aprile 1977
Legatura: N. D.
Dimensioni: 1 fascicolo 43x29 cm.
Pagine: pp. 16
Descrizione: 1 fotografia in bianco e nero di Tano D'amico in prima pagina scattata durante la manifestazione femminista del 4 aprile 1977 per la seconda udienza del processo contro gli stupratori di Claudia Caputo; varie altre immagini fotografiche in bianco e nero n.t.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 80ORDINA / ORDER
Fra gli altri articoli: Anonimo: «Firenze: stato d'assedio – A Bologna sono arrivati i caschi blu»; Tribù indiani Baracchini: «E se gli indiani tornassero a Mirafiori?»; AA.VV.: «La discussione al Comitato Nazionale di Lotta Continua» relazioni di Franco Travaglini, e Clemente Manenti, interventi di Michele Giunchi, Marco Boato, Gad Lerner, Paolo Brogi, Michele Colafato e altri; Anonimo: «Dell'Anno: lo stupratore potresti essere tu!», resoconto della manifestazione femminista del 4 aprile 1977.
"Davanti alla RAI sono successi gli episodi più gravi, di violenza da parte dei carabinieri e dei celerini nei nostri confronti. [...] Inevitabile il coro «scemi, scemi»; subito fermato da una compagna che ironicamente ha detto «smettiamo se no si offendono». A questo punto è partita un'azione bestiale contro la compagna che è stata trascinata via dai CC. [...] I CC hanno cominciato a spingere manganellando, gridando «puttane», colpendo sui seni, molte siamo cadute... [...]. Dopo il primo disorientamento siamo riuscite subito a riformare i cordoni, a fronteggiare la polizia schierata sotto gli occhi di centinaia di funzionari e operatori della RAI che sin dall'inizio erano alle finestre. La compagna dapprima fermata è stata denunciata con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale «a piede libero». Ci siamo tolte tutte una scarpa e alzandola abbiamo gridato «siamo tutte a piede libero», «gli stupratori sono innocenti, siamo noi le vere delinquenti»..." (pag. 16).
"Davanti alla RAI sono successi gli episodi più gravi, di violenza da parte dei carabinieri e dei celerini nei nostri confronti. [...] Inevitabile il coro «scemi, scemi»; subito fermato da una compagna che ironicamente ha detto «smettiamo se no si offendono». A questo punto è partita un'azione bestiale contro la compagna che è stata trascinata via dai CC. [...] I CC hanno cominciato a spingere manganellando, gridando «puttane», colpendo sui seni, molte siamo cadute... [...]. Dopo il primo disorientamento siamo riuscite subito a riformare i cordoni, a fronteggiare la polizia schierata sotto gli occhi di centinaia di funzionari e operatori della RAI che sin dall'inizio erano alle finestre. La compagna dapprima fermata è stata denunciata con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale «a piede libero». Ci siamo tolte tutte una scarpa e alzandola abbiamo gridato «siamo tutte a piede libero», «gli stupratori sono innocenti, siamo noi le vere delinquenti»..." (pag. 16).